Arezzo: fermati due uomini della banda dei furti alle ditte orafe

Grazie al coordinamento di squadra mobile e arma dei carabinieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2024 14:54
Arezzo, fermati due uomini della banda dei furti alle ditte orafe

I poliziotti della questura di Arezzo, in collaborazione con quelli del Servizio centrale operativo di Roma, in un’operazione congiunta con i militari della sezione operativa della compagnia Carabinieri aretina, hanno fermato due uomini della banda dei furti alle ditte orafe della provincia. Sono stati ricostruiti almeno due episodi di furti in altrettante aziende del comparto orafo che possono essere ricondotte agli indagati.

Il primo caso si è verificato nel comune di Laterina Pergine Valdarno dove a subire il furto è stata una ditta di lavorazione di metalli preziosi. Si è giunti al primo uomo della banda, grazie alle segnalazioni dei cittadini che hanno notato una persona aggirarsi con fare sospetto e con indosso abiti e scarponcini sporchi di fango chiedendo di poter fare una telefonata perché sprovvisto di telefono cellulare. Il secondo uomo fermato invece, è stato controllato a bordo di un’autovettura nei pressi della ditta presa di mira. Entrambi gli uomini non hanno saputo fornire ragioni plausibili della loro presenza in quella zona. Attraverso i successivi accertamenti, i poliziotti e i carabinieri di Arezzo hanno individuato il covo utilizzato dalla banda fuori provincia, dove sono stati scoperti indumenti e arnesi da scasso ricollegabili al furto e altri elementi che sono risultati utili per continuare le indagini.

La presenza dei due fermati è stata riscontrata anche lo scorso novembre, nel comune di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) la sera del tentato furto ai danni di un’altra ditta orafa. La comparazione delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza hanno fatto emergere il loro coinvolgimento anche in questa occasione.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale aretino, a conclusione del lavoro investigativo della Polizia di Stato e dell’arma dei Carabinieri, ha convalidato le due misure cautelari in carcere.

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