Alla vigilia di Natale un comunicato dei consigli di amministrazione delle nuove banche nate dalle ceneri dei quattro istituti da cui è nata tutta la vicenda, Banca Marche ed Etruria, Cari Ferrara e Chieti, fa sapere che in base alle norme italiane ed europee loro “non possono essere oggetto di azioni da parte dei vecchi azionisti e obbligazionisti subordinati”. Eppure il legislatore ha approvato un decreto in cui c'e' scritto “resta salvo il diritto al risarcimento degli investitori" Avendo gli investitori perso 800 milioni, come faranno a veder riconosciuto il loro diritto, visto che il fondo messo a disposizione è di 100 milioni e le nuove banche sono intoccabili?
Domani, lunedì 28 dicembre, presidio di fronte la sede generale di Banca Etruria ad Arezzo, a partire dalle 8:30 del mattino, organizzata dall'’associazione Vittime del Salva-Banche: stop alle proposte di soluzioni “di sistema”. "Adottate misure straordinarie alla stregua di quelle che sono state prese per azzerare i nostri risparmi" affermano le portavoce dell'Associazione Vittime del Salva-Banche, Carmen Letizia Giorgianni e Silvia Battistelli "Da domani i presidi si spostano nelle vostre sedi, pacificamente le visiteremo una ad una, per poi tornare a palazzo Koch.
Fino al raggiungimento del nostro obiettivo, senza sosta. Dal 1 gennaio sarete azzerati. Non ci interessa lo scaricabarile, non ci interessa chi sia titolato a darci titoli in cambio, non ci interessa l'arbitrato ed il fondo di solidarietà del governo. Vogliamo quello che ci spetta, i risparmi che ci avete rubato".