Doppio appuntamento in Consiglio regionale per dire no all’amianto. Se l’Auditorium di palazzo Panciatichi ha riunito i maggiori esperti sul fronte della prevenzione e del controllo del processo di bonifica di questo pericoloso materiale – in un percorso sempre più articolato di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza – le sale di palazzo Bastogi ospitano l’esposizione “Bastamianto”, che sarà aperta al pubblico da oggi pomeriggio, 29 settembre, fino al 10 ottobre.
Due iniziative per sottolineare che la lotta all’amianto non è solo una questione ambientale ma anche un problema di corretta informazione.
I temi cardine del convegno hanno spaziato dal piano nazionale amianto alle normative vigenti per la bonifica. Puntando lo sguardo sulla Toscana: la legge regionale contiene tutti i presupposti per favorire l’accelerazione di questo processo mediante la semplificazione burocratica, gli incentivi e il risparmio.
“Bisogna applicare la legge approvata un anno fa, con voto unanime, dal Consiglio regionale – ha sottolineato Mauro Romanelli, segretario questore dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana – che prevede una strategia sull’amianto, è occasione per mettere in sicurezza il territorio e per rendere i cittadini maggiormente consapevoli, ed è quindi anche volano di sviluppo”.
“E’ dal 1994 – ha spiegato il direttore generale Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo) Gianni Amunni - che la Regione Toscana ci ha affidato con continuità il compito di raccogliere ed elaborare le informazioni sulle attività di bonifica svolte annualmente sul territorio; una notevole mole di dati che costituisce un patrimonio indispensabile per la ricerca scientifica e per la sorveglianza epidemiologica che non ha uguali in tutto il paese”.
“In Toscana negli ultimi vent’anni – ha ricordato Stefano Silvestri, ricercatore Ispo e curatore dell’allestimento – gli interventi di bonifica hanno permesso di rimuovere circa un quarto dell’amianto ancora presente in circolazione; ciò significa che a questo ritmo sarà necessario un lungo lavoro per arrivare a una bonifica totale”.
Da qui l’urgenza di porre il capitolo amianto “al centro della sanità pubblica, lavorando rigorosamente in squadra – ha ribadito Riccardo Poli, direttore sanitario Ispo – per accelerare il più possibile le bonifiche, lasciandosi guidare dal rigore scientifico, evitando allarmismi e sottovalutazioni, quindi affrontando il tema in maniera quotidiana, non aspettando le emergenze”.
Solo qualche numero: in Toscana si stima fossero presenti nel 1992 oltre 2 milioni di tonnellate di amianto. Le bonifiche annuali regolarmente registrate rimuovono mediamente 20 mila tonnellate, cui vanno aggiunti quantitativi imprecisati di abbandoni illegali.
Per un corretto approccio al problema, l’esposizione “Bastamianto”, ideata nel 1990, nella versione attuale è stata aggiornata nei contenuti e corredata da strumenti didattici multimediali. Nella mostra sono visibili molti manufatti in amianto; non solo, i cittadini che sospettano di avere in casa suppellettili o piccoli elettrodomestici contenenti amianto, possono consegnarli al personale della mostra e ricevere un test gratuito sull’effettiva presenza del materiale. Ancora uno spunto, per molti un ricordo: il Das è stato prodotto anche con amianto dal 1963 al 1975; dal 1976 al posto dell’amianto è stata utilizzata cellulosa.