Ad aprire i lavori dell’aula la comunicazione della Giunta regionale sulla Piana fiorentina. “Oggi abbiamo un ordine del giorno storico – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – siamo chiamati a confrontarci su problematiche e modernizzazione di una vasta area della nostra regione”.
Tra i punti affrontati dall’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli: l’ampliamento e il potenziamento dell’aeroporto di Firenze; il completamento e l’ampliamento del sistema tramviario fiorentino; la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione Case Passerini.
Aeroporto Firenze: Ceccarelli ha ricordato che il piano di sviluppo aeroportuale 2014-2029 è stato elaborato dal gestore Toscana Aeroporti Spa, di concerto con l’Ente nazionale per l’aviazione civile, e approvato in linea tecnica dallo stesso Ente, il suo cardine consiste in una nuova pista di volo che si svilupperà per circa 2400 metri, lungo il tracciato dell’autostrada A11, con andamento leggermente convergente verso questa in direzione Ovest.
Il piano, già oggetto di valutazione di impatto ambientale di competenza statale, si è concluso con un decreto favorevole alla realizzazione degli interventi, pur subordinato al rispetto di alcune prescrizioni. “Dal sito web di Toscana Aeroporti, e da notizie di stampa, risulta avviato l’iter degli espropri relativi ai terreni interessati alla costruzione della nuova pista, seguito da note del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull’accertamento della compatibilità urbanistica delle stesse opere con i piani edilizi vigenti, con analoga richiesta formulata a uffici regionali, Arpat, Asl, Consorzio di Bonifica competente per territorio.
Il progetto è pervenuto in data 14 maggio 2018, cui seguirà richiesta di attivazione al Mit del procedimento per l’intesa Stato-Regione”. In tale sede la Giunta intende confermare le scelte programmatiche di questi anni, per qualificare l’aeroporto fiorentino e il sistema aeroportuale toscano per lo sviluppo dell’intera regione.
La Regione toscana ha quindi attivato l’istruttoria di competenza nell’ambito del procedimento di accertamento di conformità urbanistica, coinvolgendo gli enti locali interessati, oltre alle amministrazioni con pertinenza in materia ambientale, insieme ai settori regionali Arpat e Asl. Da qui l’invio dei pareri pervenuti al Ministero delle Infrastrutture, chiamato, in caso di accertamento di conformità negativo o di superamento dei termini temporali stabiliti, a procedere alla convocazione di una Conferenza dei servizi.
Sistema ferroviario fiorentino: la Regione ha sottoscritto con il Comune di Firenze e con gli altri Comuni territorialmente interessati un apposito Accordo di programma nel 2014 e uno di collaborazione nel 2016, per ‘il completamento del sistema tramviario dell’area fiorentina e l’estensione nell’area metropolitana’. La verifica sullo stato di avanzamento dell’opera è effettuata da un Collegio di vigilanza che ha portato il Comune di Firenze, a comunicare alcune previsioni: messa in esercizio della Linea 3, Santa Maria Novella – Careggi, dopo un periodo di pre-esercizio di almeno 10 giorni nella prima metà di luglio 2018.
A seguire: verifiche finali e nulla osta ministeriali e decreti per l’autorizzazione all’esercizio da parte della Regione Toscana. Per quanto riguarda la Linea 2, piazza dell’Unità – Aeroporto, la messa in esercizio è prevista tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2018. Gli interventi, invece, relativi alla Linea 4, Leopolda – Le Piagge, e all’estensione della Linea 2, Aeroporto di Firenze – Sesto Fiorentino, saranno conclusi per la fine del 2023, orizzonte che peraltro resta in linea con i tempi di rendicontazione europei.
Più in generale, è stato ricordato, la Regione, in qualità di ente finanziatore, svolge principalmente le azioni di impulso e coordinamento tra i vari soggetti, e di monitoraggio dello stato di attuazione, mentre non risulta soggetto attuatore dell’opera. Tale compito spetta infatti al Comune di Firenze.
Sul fronte delle “critiche” per l’obsolescenza e l’incompletezza del progetto sistema tramviario linea 2 e linea 3, nonché per l’installazione di pali per l’alimentazione elettrica in piazza stazione a Firenze, “il Comune ha riposto alla Regione, riportando una serie di provvedimenti e pareri, andando a confermare il sistema di elettrificazione di tipo tradizionale a catenaria”. Inoltre “l’utilizzo di un sistema alternativo di captazione da terra avrebbe ovviamente evitato l’uso di pali e fili di sospensione, ma l’utilizzo di detti sistemi, al momento del progetto 2014, non davano le sufficienti garanzie di affidabilità, avrebbero comportato incrementi di costo non quantificabili, mancavano delle necessarie omologazioni e infine costituivano variazioni sostanziali del sistema contrattualizzato”.
Termovalorizzatore Case Passerini: il progetto di incenerimento, nel comune di Sesto Fiorentino, “prevede la realizzazione di un impianto costituito da due linee di termovalorizzazione, uguali e operanti in parallelo, alimentate con rifiuti solidi urbani non pericolosi e, nel caso di potenzialità residua delle linee, con rifiuti sociali non pericolosi. L’impianto è dimensionato e progettato per un carico termico pari a 56 milioni kcal/h. Il progetto è stato sottoposto a procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale) e di Autorizzazione unica. Associazioni ambientaliste e Comuni hanno fatto ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo ha annullato l’Autorizzazione unica rilasciata dalla Città metropolitana di Firenze nel 2015 e nel dicembre 2016 la società Q-Thermo ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza”.
Il Consiglio di Stato, il 24 maggio scorso, ha confermato la sentenza con cui il Tar della Toscana, un anno e mezzo fa, aveva accolto i ricorsi dei comitati e bocciato l’autorizzazione rilasciata il 23 novembre 2015 dalla Città Metropolitana di Firenze sulla costruzione nella Piana fiorentina. In quell’occasione i giudici amministrativi avevano respinto i rilievi di impatto ambientale sull’inquinamento dell’opera, ma allo stesso tempo avevano cancellato l’autorizzazione di costruzione dell’inceneritore perché quest’ultima avrebbe dovuto rispettare le previsioni iniziali, ovvero la realizzazione di un parco nell’area della Piana fiorentina come compensazione dell’opera. Pur essendo possibile ancora la presentazione di un ricorso alla Corte di Cassazione o la presentazione di una nuova istanza, “si ha motivo di ritenere che le motivazioni che hanno indotto il Consiglio di Stato a confermare la sentenza di primo grado e il venir meno della possibilità per Q-Thermo di accedere ai certificati bianchi per una somma stimata intorno agli 80 milioni di euro – ha sottolineato Ceccarelli – non consentano realisticamente più la realizzazione dell’impianto”.
Questo comporta “l’esigenza di una revisione della pianificazione in materia di rifiuti sia per Ato Toscana centro che, più in generale, per l’intero sistema regionale di gestione dei rifiuti urbani”, ha affermato l’assessore rimandando alle dichiarazioni del presidente Enrico Rossi rilasciate in aula consiliare.
Ampliamento terza corsia dell’Autostrada A 11, per la tratta Firenze-Pistoia: il procedimento “è da considerarsi concluso con decreto finale di intesa da emanare in tempi brevi”.
In conclusione, l’assessore ha sottolineato che la piana fiorentina “non è solo infrastrutture, ma anche uno dei parchi agricoli più estesi d’Italia, con una superficie di circa 150 ettari. In coerenza con il progetto Parco agricolo, entro luglio 2018 si procederà alla definizione di un accordo di programma tra Regione, Comuni beneficiari e Città metropolitana, per realizzare una rete integrata di percorsi ciclopedonali. L’obiettivo è quello di contribuire a ridurre i volumi di traffico legati agli spostamenti urbani, avvalendosi sia delle risorse Programma operativo regionale – Fondo europeo sviluppo regionale che di fondi regionali e stanziamenti destinati alla Città metropolitana”.
“Più che ‘via libera’ dal ministero è arrivata una ‘bocciatura mascherata’, vista la valanga di prescrizioni su prescrizioni che l’accompagnano” ha replicato Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), osservando che i comuni interessati sono collocati in aree tra le più urbanizzate e antropizzati del paese, già oggetto delle preoccupazioni della Commissione mondiale di Sanità per la pessima qualità dell’aria. A suo giudizio è ‘ironico’ affermare che “il presidente della Giunta intende confermare le scelte programmatiche di questi anni”, visto che “sono state assunte tutte le posizioni possibili”. “La realtà sostanziale è che la pianificazione urbanistica, e la volontà dei comuni, è come se non ci fosse” ha aggiunto Fattori, rilevando che sulla tranvia ”occorre gettare un velo pietoso sui tempi biblici di realizzazione”.
“Il Movimento 5 Stelle non è contrario a priori alle opere infrastrutturali, ma ritiene prioritaria e irrinunciabile l’applicazione del principio di legalità, a garanzia degli interessi della collettività”. Lo ha dichiarato Gabriele Bianchi, secondo il quale, invece, “sull’altare di particolari interessi economici e finanziari è stato sacrificato il rispetto della legge”. Alcuni esempi. Per l’aeroporto fiorentino è stata disattesa la procedura di Via, che imponeva la presentazione di un progetto definitivo e non un masterplan. Non sembra inoltre possibile adottare la procedura semplificata per la modifica del Pit. Dall’Osservatorio, infine, il ministero ha deciso di lasciare fuori le amministrazioni contrarie, negando i più elementari principi democratici e senza alcuna reazione.
“Con questa nuova pista rischiamo di innescare una bomba a orologeria. Non si tratta di capire se scoppierà, ma solo quando” ha dichiarato Monica Pecori (Gruppo misto –Toscana per tutti), secondo la quale “Pisa deve continuare a essere la porta di accesso privilegiato alla Toscana”, perché “la costa con l’aeroporto di Pisa ed il porto di Livorno, è la chiave per il rilancio dell’economia”. Non solo. Ci sono “i danni di lungo e lunghissimo periodo all’ambiente e alla salute delle persone” a causa dei problemi originati dallo spostamento del Fosso Reale, la risalita della falda idrica, l’adeguatezza delle nuove casse di espansione e le modalità di impermeabilizzazione del fosso, vicino alla discarica di Case Passerini.
“Ancora un inceneritore. Con l’impianto di Case Passerini stiamo ergendo ancora una volta un monumento alla cultura dello spreco. Stiamo proclamando che è giusto e bello consumare, buttare, bruciare e ricominciare questa catena infernale - ha affermato Pecori - E, suprema ironia, proprio in coincidenza con la recente approvazione in Consiglio di una modifica dello Statuto regionale, che ha introdotto lo sviluppo sostenibile e il modello di economia circolare tra i valori che regolano la convivenza della nostra comunità” .
“Ma come mai quando si tratta di affrontare temi importanti non si ha il coraggio e il senso di responsabilità di dire ai cittadini che oltre ai problemi ci sarà uno sviluppo migliore?” si domanda Paolo Bambagioni (Pd). Il consigliere, uditi gli interventi dai banchi di Sì Toscana a sinistra, M5S e Gruppo Misto Tpt, augura ai colleghi di minoranza di “acquisire capacità di governo nell’affrontare i temi” e di “non parlare di questioni così importanti solo facendo l’elenco dei problemi”.
“Non c’è città al mondo che non abbia tramvie, ponti e strade necessarie” dice Bambagioni, che difende il parco: “150 ettari dedicati a un parco urbano è un patrimonio inestimabile; 40 ettari di alberazione è un patrimonio enorme”. “Oggi mi sento particolarmente orgoglioso di fare parte del Pd regionale”. Il punto vero, semmai, è che è mancata la programmazione e “questo è stato il limite della sinistra per trent’anni”. Oggi è fondamentale “sostenere queste iniziative importantissime”: di qui un appello pubblico al Governo per il sostegno ai progetti nella Piana.
Jacopo Alberti (Lega) ricorda che si parla dell’aeroporto di Firenze almeno dal 1970: "sono passati 48 anni, 10 legislature e c'è la solita maggioranza politica che governa la Regione, eppure siamo sempre a parlare di queste cose" e "Firenze a oggi non ha l'aeroporto" che si meriterebbe. In primo piano la questione delle tramvie. Alberti definisce "una vergogna la realizzazione delle linee di Firenze: avete devastato la città” dice rivolto alla maggioranza, mentre ancora non si sa quando saranno inaugurate le linee. "Oggi leggevo sul giornale che Nardella lancerà una sorta di referendum: ritengo che debba essere fermato, se non lo fate voi politicamente lo faremo noi il prossimo anno alle elezioni a Firenze". In ultimo: "Non ho capito perché Firenze non ha la metro come tutte le più belle città del mondo. L’hanno fatta in città più piccole e meno importanti".
Giacomo Giannarelli (M5S) ritiene giusto che Firenze si debba allineare alle principali città europee e ritiene giusto promuovere la mobilità su rotaia. L’intervento del Governo sicuramente non verrà meno, assicura: “sosterremo la realizzazione della nuova linea soprattutto nella parte Sud, in direzione Arezzo-Prato”. La riflessione del consigliere però è anche politica: è vero che il Paese chiede semplificazione, ma proprio la maggioranza ha contribuito “a complicare la vita ai cittadini”.
Una “scelta di buon senso” sarebbe quella di “non promettere interventi irrealizzabili: per l’ennesima volta rimodificate la previsione della pista dell’aeroporto e non dite che, viste le prescrizioni, l’ampliamento dell’aeroporto non può essere portato a termine. Perché non raccontate la verità?”. Il consigliere condivide la posizione espressa dal nuovo ministro: giusto, dice Giannarelli, fare un’analisi di costi e benefici, anche perché “i cittadini toscani non conoscono i benefici dei progetti” perché “non è stato mai presentato un documento scientifico” in tal senso.
Per il resto la posizione di M5S è nota: strategicità dell’aeroporto di Pisa, collegamento potenziato con quello di Firenze che deve essere riqualificato, investimenti sul nodo ferroviario fiorentino e la terza corsia.
“Tornate troppo spesso sui vostri passi e sono preoccupato. Abbiamo accettato una sfida, anche sconveniente, e ci siamo presi la conseguente responsabilità. Abbiamo votato la variante al Pit. Adesso non è più il momento di ripensare scelte che avete impiegato 11 anni a prendere”. Esordisce così il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi. Un intervento in cui conferma posizioni passate e di “non condivisione della tramvia” ma dichiara, oggi, di “volerla finita”.
“Ho già visto sfumare la vostra volontà politica su Case Passerini per dei tecnicismi” continua chiedendo alla maggioranza “coraggio”. “Non è più il tempo di scherzare con i soldi dei cittadini. Se avete sbagliato, ditelo ai toscani” continua e ricorda che Peretola, opere con tantissime prescrizioni, potrebbe “sollevare 35 mila cittadini schiacciati da rumore e inquinamento”. Esortando ancora la maggioranza ad andare oltre le “opposizioni strumentali” e “guardare di più agli atti”, Marcheschi ricorda che i Comuni della Piana hanno ricevuto contributi per realizzare opere di mitigazione mai realizzate e hanno poi fatto ricorso al Tar.
“Noi non siamo quelli del ripensamento a priori”, conclude.
A difesa della tramvia scende in campo Elisabetta Meucci (Pd) che ricorda: “il vero problema di Firenze è il traffico. In città entrano 140 mila persone, ne escono circa 60 mila. Un tale movimento che l’infrastruttura non basterà. Serve un sistema” dichiara elogiando il sindaco Nardella che “non si è fermato”. Meucci parla anche dei lavori che hanno“sventrato la città”. “È vero – dichiara – ma valutiamo l’andamento rispetto alla linea su Scandicci”. E sulla “foresta di pali” la consigliera ricorda il parere favorevole di tutti i soprintendenti. Sulle criticità nella linea 3 che derivano da “problemi finanziari” di alcune ditte soprattutto per “questioni organizzative”, la consigliera ricorda che su “400 milioni di investimento, ne manca uno”.
“Credo che la Piana sia davvero una location paradisiaca, ma oggi, insieme alla Val Padana, è il luogo più inquinato d’Europa” dichiara Andrea Quartini (M5s) che parla di un contesto destinato a diventare una “camera a gas se si persegue con l’idea di Aeroporto e terza corsia, lasciando perdere l’inceneritore che per fortuna pare non faremo”. Quartini parla di “dati di fatto”. “L’area è altamente a rischio per la salute umana” e ricorda che per l’Organizzazione mondiale della sanità “già oggi le opere di mitigazione non sono sufficienti”. Su Peretola, poi, il consigliere è chiaro: “non serve nemmeno in chiave di grande opportunità di sviluppo” e la definisce opera “inutile, costosa e dannosa”.
La Toscana “è stata il luogo di una pianificazione territoriale avanzata, ha tenuto insieme territorio ambiente, sviluppo, turismo, impresa”, dichiara la consigliera Serena Spinelli (Art.1-Mdp). “Pensiamo a un sistema di mobilità integrato per la nostra regione, perché non tutti i sistemi vanno bene per tutte le distanze e tutti i luoghi”. Così, “la tramvia è straordinaria per la città di Firenze ed è stato un errore non farla passare dal Duomo”. Così, “la Tav non serve a ridurre di cinque minuti il tempo di trasferimento tra Roma e Milano, ma serve per liberare sei binari di superficie e consentire mobilità di tutte le aree contermini alla città di Firenze”.
Sull’aeroporto, Serena Spinelli esprime “tutta la mia difficoltà: anche gli aeroporti si devono interconnetere, nel nostro sistema i due aeroporti devono mantenere due funzioni diverse. Firenze deve rimanere alla sua ispirazione originaria di city airport, che deve essere messo in sicurezza e le opere di mitigazione necessarie non sono rinviabili, in qualunque modo evolverà questo processo”. È necessario compiere “le scelte più adeguate per tutti i cittadini”, chiude la capogruppo di Art.1-Mdp: “bene il parco della piana, bene la viabilità ciclopedonale, bene un sistema complesso che non impatti ulteriormente su quell’area”.
Il capogruppo del Partito democratico, Leonardo Marras, ritiene “indispensabile che arrivi presto il nuovo accordo di programma” con il nuovo esecutivo. Poi, come alla fine del 2015,“riproporremo la nostra risoluzione dove indicheremo cosa significano gli interventi sulla piana e in particolare sul sistema aeroportuale toscano, a motivazione del fatto che il presidente firmi l’accordo per la realizzazione dell’aeroporto di Firenze”. Le posizioni del Pd non cambiano, spiega Marras, e il mondo imprenditoriale chiede di andare avanti con convinzione.
Alle forze di opposizione in Toscana, ora al governo nazionale, chiede di “rivolgere al proprio ministro la domanda su cosa intenda fare del nuovo aeroporto di Firenze. Ora non c’è più da perdere tempo, ci sono i soldi stanziati, non c’è nemmeno da fare lo sforzo di sbloccarli. Questa città e questa regione hanno bisogno di essere ammodernati. Non c’è da fare molto altro, se non pretendere di andare avanti, affinché le cose vengano fatte e non vengano buttate all’aria”.
Accelerare gli interventi necessari a garantire un adeguato sviluppo economico e sociale della Piana fiorentina è quanto chiede la proposta di risoluzione presentata dal capogruppo Pd in Consiglio regionale, Leonardo Marras, approvata a maggioranza dall’Aula. L’atto, collegato alla comunicazione resa dall’assessore Vincenzo Ceccarelli, richiama la risoluzione già approvata nel 2015 sulla qualificazione dell’aeroporto di Firenze e ricorda che ampliamento di Peretola, completamento del sistema tranviario fiorentino, realizzazione di Case Passerini e Parco agricolo della Piana così come la rete di percorsi ciclopedonali nell’area sono “priorità programmatiche per l’attuale mandato di governo della Regione”. In particolare l’impianto di Case Passerini è previsto dal vigente Piano interprovinciale dei rifiuti di Ato Toscana Centro e sulla realizzazione per l’aeroporto alcuni Comuni dell’area hanno presentato ricorso al Tar perché non ammessi all’Osservatorio ambientale istituito dal ministero competente (decreto interministeriale numero 377 del 28 dicembre 2017).
Sono invece stati respinti gli atti presentati dalle opposizioni, in tutto tre proposte di risoluzione e una mozione. Nello specifico la risoluzione per il potenziamento di Peretola del Movimento 5 stelle, primo firmatario Giacomo Giannarelli, chiedeva il rispetto delle previsioni contenute nell’integrazione al Piano di indirizzo territoriale per la definizione del Parco della Piana come peraltro già previsto nella deliberazione del Consiglio regionale numero 61 del 16 luglio 2014. Gli atti presentati da Sì – Toscana a sinistra, primo firmatario il capogruppo Tommaso Fattori, chiedevano di “riconsiderare Case Passerini” in favore di impianti a freddo con recupero di materia dal rifiuto e impianti di trattamento dell’organico pulito e di materiali da raccolta differenziata.
Si chiedeva anche di dare ulteriore impulso ai nuovi indirizzi regionali sull’economia circolare per estendere il ciclo di vita dei prodotti e promuovere l’impiego di materie prime /seconde e l’uso di energia da fonti rinnovabili. E su Peretola, visto come city-airport, l’impegno era per dire no alla nuova pista in favore del potenziamento di Pisa come scalo strategico della Toscana. La mozione con primo firmatario Paolo Marcheschi (Fdi) e sottoscritta anche da Forza Italia e Lega puntava invece ed evitare la rimessa in discussione di scelte già in essere, seppur discutibili, per evitare aggravi di costi e disservizi ai cittadini.
Si chiedeva inoltre di valutare la richiesta di restituzione dei contributi assegnati ai Comuni della Piana per le opere di mitigazione ambientale ancora non impiegati.
Due anni dopo la prima incursione al Campi Beer Festival "niente è cambiato" esclama il Comitato ambientalista, che esprime questo giudizio "In questi anni si è parlato tanto di raccolta differenziata, di iniziare un percorso diverso e virtuoso, durante la campagna elettorale si sono promesse grandi cose, ma per ora il risultato è sempre lo stesso: bocciatura totale per il servizio di raccolta differenziata targato Alia Servizi Ambientali Spa e Comune Campi Bisenzio durante un evento cosi importante". La situazione riscontrata dagli ambientalisti "Conferma in parte il perché delle pessime percentuali di raccolta differenziata raggiunte dal Comune di Campi Bisenzio rispetto a comuni con ugual numero o addirittura maggiore di abitanti in Toscana; tra questi Empoli e Capannori". Ma quali sono le criticità segnate nella black list del comitato? "Pochi i cestini della differenziata distribuiti nell'area della festa e spesso di mono materiale e non misti.
Vi erano cestini solo per l'indifferenziato o solo per la plastica. Praticamente inesistenti i cestini per l'umido. Il risultato, evidente agli occhi di tutti, è che ogni cestino diventata un raccoglitore di qualsiasi cosa: carta, tanta plastica e umido". C'è poi un'altra segnalazione "Il fatto più grave è che gli stessi organizzatori passavano a sparecchiare i tavoli buttando tutto in un unico grande sacco nero". Due anni fa un'azione dimostrativa all'interno della festa, per mostrare, sacchetti alla mano, come poter differenziare i rifiuti "In pochi attimi tutto cambiò.
I campigiani iniziarono subito a differenziare bene e alla fine il sacchetto dell'indifferenziata rimase praticamente vuoto, privo di rifiuti... lo stesso risultato che toccherebbe a inceneritore e discariche se si applicassero le buone pratiche". Le Mamme No Inceneritore si rivolgono al sindaco rieletto Emiliano Fossi e ad ALIA che "In Italia esistono delle società pubbliche che nel gestire i rifiuti hanno già pensato anche agli eventi, e hanno trovato delle ottime soluzioni che addirittura fanno risparmiare in bolletta, un esempio tra i tanti che potremmo consigliare sono gli Ecoeventi secondo Contarina SpA che copre un'area di circa 50 comuni, pari a 554000 abitanti, e già da anni ha raggiunto l'85% di raccolta differenziata con obiettivo al 96% nel 2021".