Il territorio produce sempre meno rifiuti e differenzia sempre di più, secondo i dati forniti da Alia SpA, la società pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti nella Toscana centrale, a delineare un quadro positivo. Ma nei giorni scorsi il giornalista di Lady Radio, Francesco Pini, ha dato la notizia che ALIA non è in grado di gestire un'importante quantità di prodotti venduti in commercio e dichiarati 100% compostabili. Perché sinora, nei comuni dell'ATO Toscana Centro, non si è approvata la costruzione di fabbriche del riciclo avanzate, in grado di selezionare il materiale bioplastico rigido nel percorso di gestione del rifiuto organico.
ALIA, tramite il suo amministratore delegato Alessia Scappini, ha risposto che "le bioplastiche negli impianti di compostaggio vengono scartate oppure finiscono in frammenti che contaminano il compost finale, che a quel punto non potrà essere utilizzato in agricoltura ma dovrà essere trattato come un rifiuto". "L’unica cosa che al momento possiamo indicare è che questo tipo di rifiuto venga messo nell’indifferenziato".
"Questo è troppo -intervengono dal Comitato Mamme NO Inceneritore- L'unico appello corretto che abbiamo sentito è quello di invitare a usare piatti e bicchieri di carta e forchettine di legno compostabili al 100% in tempi rapidi. Ma una grossa azienda come Alia deve affrontare il problema".
"Come Sinistra Progetto Comune abbiamo depositato un'interrogazione relativa alla vicenda di Alia e delle bioplastiche, emersa da qualche giorno sulla stampa locale -dichiarano la capogruppo Antonella Bundu e il consigliere Dmitrij Palagi- Si tratta effettivamente di una vicenda sconcertante, anche per il messaggio che trasmette alla cittadinanza sull'utilità del comportamento individuale rispetto ai devastanti cambiamenti climatici. Lette le dichiarazioni del vice presidente della Commissione Ambiente siamo quindi lieti di sapere che troveremo sostegno rispetto alla necessità di ottenere risposte da parte dell'Amministrazione e di Alia, di cui il Comune di Firenze detiene quasi il 59% di azioni.
La politica ha l'obbligo di darsi un senso trovando soluzioni reali ed efficaci rispetto alle problematiche, specialmente quelle urgenti quanto la sostenibilità del modello di sviluppo. Ci pare invece di poter condividere un forte senso di preoccupazione e diffidenza, rispetto a un'azienda che ha alte tariffe e pare non offrire adeguati servizi".
"In questi giorni è molto dibattuto, sia per radio che sulla carta stampata, il caso dello smaltimento delle bioplastiche, una plastica biodegradabile composta da materiale biologico. Secondo Alia, l'azienda incaricata della raccolta dei rifiuti, questa tipologia di materiale andrebbe gettata nei contenitori della indifferenziata, in quanto l'azienda non è ancora attrezzata a trattare questo genere di rifiuti. Di tutto altro avviso la categoria che rappresenta i produttori dei materiali medesimi, i quali ribadiscono la totale sostenibilità dei loro prodotti".
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi. "Nelle prossime commissioni controllo e ambiente - prosegue Draghi, vice presidente di quest'ultima -, sarà chiesto di affrontare la questione sollevata da alcuni cittadini, anche con l'aiuto di un esperto del settore". "Alia dichiara che non sono attrezzati per smaltire le bioplastiche, mentre le industrie produttive sì. Chi avrà ragione? Una cosa è certa: sarebbe paradossale che un materiale inventato e utilizzato per non inquinare non possa essere smaltito nell'organico.
I cittadini virtuosi che si impegnano nella raccolta differenziata vanno premiati, non ostacolati" conclude il consigliere.