Firenze– Sulla vicenda si sono accesi anche i riflettori della stampa internazionale e pure il prestigioso “Le Monde”, nei giorni scorsi ha dedicato un ampio servizio ai lupi in Italia, con interviste a Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana e Carlo Santarelli, Presidente del Caseificio Sociale di Manciano. Il lupo, o ibridi di lupo, continuano a fare notizia ed a mietere vittime tra le greggi toscane, aumentando il livello di tensione sulla questione, mentre il Piano per la Conservazione del Lupo è in stallo a livello di Conferenza Stato-Regioni, difeso dalla Toscana rimasta sola dopo l’alzata di scudi delle altre Regioni. Oltre trenta le pecore nella strage di ieri a Monteriggioni, ultimo di una serie infinita di attacchi.
Nel 2015 sono state presentate domande di risarcimento, riferite a 14 mesi nel periodo Novembre 2014-Dicembre 2015, per 698 attacchi di predatori, per un danno che supera 1,3 milioni di euro. Nel 2016, solo in dieci mesi, gli attacchi sono stati 616 per un danno di oltre 1 milione di euro.
“Se guardiamo alla media mensile degli attacchi dei lupi – Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - siamo passati dai 30 attacchi al mese del 2014 ai quasi 60 attacchi al mese del 2016. I danni sono ingenti sia come perdita degli animali uccisi, ma anche come danni indiretti. In seguito agli attacchi molte pecore abortiscono, perdono gli agnelli e cessano la produzione di latte con importanti conseguenze anche commerciali perché gli allevatori non riescono a mantenere gli impegni di fornitura con i clienti”.
La Toscana in effetti, ospita un patrimonio di lupi significativo, nel 2015 è stata rilevata nel territorio regionale la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi.
“La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità – dice Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana - a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale. In diverse aree della Toscana si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso”.
Coldiretti Toscana ha nuovamente ribadito, in una nota inviata all’Assessore all’agricoltura Marco Remaschi, quanto sia necessario da subito garantire la puntuale e corretta quantificazione dei danni, il cui sollecito risarcimento non può essere soggetto al regime “de minimis” e quindi non limitato all’importo di 15.000 euro in un triennio. “Da questo punto di vista – continua De Concilio – auspichiamo una rapida risposta da parte della Commissione Europea sulla notifica, recentemente validata, per il riconoscimento dei danni subiti dalle imprese agricole dal Canis Lupis. Coldiretti Toscana continuerà ad affiancare l’azione della Regione in tal senso”.
“E’ in gioco la sopravvivenza di territori – conclude De Concilio - che pulsano esclusivamente della presenza di allevatori e delle loro famiglie. Il loro esodo ed il conseguente abbandono di quei presidi esporrebbero i territori a valle a nuovi rischi di dissesto idrogeologico”.
“Prendere atto della necessità di tutelare il settore agricolo e le colture dai danneggiamenti provocati dagli storni”. È quanto chiede una mozione presentata da Marco Stella (FI), approvata nella seduta di oggi, mercoledì 29 marzo. Il testo, emendato dal gruppo Pd, come ricordato in Aula dal consigliere Simone Bezzini, chiede inoltre alla Giunta di “attivarsi urgentemente nelle sedi opportune per cercare strumenti più efficaci e incisivi volti ad arginare la presenza di questa specie di uccello nel territorio regionale”.