Il gesto dell'imprenditore toscano che ha versato un secchio di letame sul presidente Enrico Rossi durante un dibattito in corso alla Festa de L'Unità di San Miniato ha svegliato una intera comunità chinata sulle tastiere di pc, tablet e smartphone. Innumerevoli gli interventi sui Social.Preoccupati dal messaggio che sarebbe stato lanciato in un momento storico particolarmente delicato, le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Tra i termini più usati: rispetto, democrazia, valori, cultura.In Toscana nelle ultime ore anche la notizia di una lettera con proiettili ricevuta dal sindaco labronico Filippo Nogarin.
"Consiglierei a tutti di abbassare i toni. Che la politica resti confronto di idee. E personalmente non verrò meno rispetto ai miei impegni ed obiettivi. Andrò avanti per la mia strada" così il presidente Enrico Rossi, commenta con i giornalisti a Palazzo Sacrati Strozzi, l'aggressione di cui è rimasto vittima.Il presidente ha poi spiegato di conoscerlo e di averlo salutato prima dell'inizio della presentazione del libro, ricevendo l'avvertimento che avrebbe avuto "una serata terribile".Il presidente Rossi ha ringraziato "gli amici ed i compagni della Festa de l'Unità che mi hanno rivestito e coccolato. Uno di loro, che abita vicino, è arrivato perfino ad andare casa scalzo, avendomi prestato le proprie scarpe".
La battuta: "E' noto che ciò che mi è stato gettato addosso porta fortuna. Sarà quindi un anno fortunatissimo, vista la quantità, per me e per il mio libro, al quale tengo molto". Il presidente della Regione Toscana dopo le minacce ricevute dal primo cittadino di Livorno ha detto "A Filippo Nogarin va la solidarietà mia e della Regione Toscana tutta per l'indegna intimidazione di oggi. Alla politica, alla società e ai cittadini chiedo fermezza nel respingere questi atti ignobili. Nessuno si lasci intimidire".
Sulla questione che ha scatenato l'aggressione di San Miniato. "La richiesta dell'aggressore era motivata dal fatto che ci sarebbe una notevole domanda di macellazione di ovini con il sistema "halal" cioè attraverso lo sgozzamento, per il consumo delle carni da parte della comunità mussulmana ed in particolare durante le festività islamiche. In Toscana – ha aggiunto Rossi - le macellazioni clandestine non saranno tollerate. Si tratta di un reato penale che non può essere consentito né per motivi religiosi né per altri. Per questo mi recherò dal Procuratore della Repubblica di Pisa per chiedere che disponga verifiche in questo senso, per capire se esistono zone di illegalità".
"La normativa toscana è molto più permissiva di quella nazionale, consentendo la macellazione fino a 40 agnelli l'anno per il cosiddetto autoconsumo. Non è in alcun modo possibile concedere, come richiesto dall'aggressore, di macellarne fino a 200 o l'equiparazione tra ovini e pollame, espressamente vietata da norme comunitarie. Per questo in Toscana ci sono i macelli pubblici. Quel signore è stato più volte ricevuto proprio in questo palazzo dal mio maggiore collaboratore, alla presenza di funzionari della Asl e del dipartimento regionale per il diritto alla salute. Gli è stato spiegato che se voleva macellare un numero maggiore di capi poteva realizzare un macello secondo le norme in vigore e che ciò gli sarebbe stato consentito".
Una denuncia? Rossi ha detto che ieri sera non aveva questa intenzione ma, pur non avendo nulla contro di lui, di averci ripensato e che la denuncia è dovuta per due motivi: per il rispetto che si deve alle istituzioni e per evitare che simili eventi possano ripetersi.
Resta però il gesto, divenuto 'virale' sui Social visti i numerosi commenti e condivisioni.
Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani commenta l’episodio avvenuto nella serata di ieri: “Un atto gratuito e stupido”, “un caso molto isolato” da non caricare comunque di grandissimi significati, che però è “preoccupante per la mancanza di rispetto di chi, eletto dai cittadini, dedica tutto se stesso a svolgere la propria funzione”.
Poi certo, “si può essere d’accordo o no con l’operato di chi è eletto, ma preoccupa l’atteggiamento”. Il presidente del Consiglio esprime “solidarietà profonda” a Rossi: “So quanto si dedica alla sua funzione, quanto ci tiene, quanto gira; e difatti sta riscuotendo la solidarietà della gente per bene e dei cittadini”. Solidarietà unanime da parte di Giunta e Consiglio dell’Unione montana dei Comuni del Mugello al presidente della Regione Enrico Rossi per l’aggressione subita "Un atto grave, esecrabile che Giunta e Consiglio condannano con forza, sottolineando che un gesto come un’aggressione non può mai trovare una giustificazione e che il dialogo e il confronto sono sempre la via maestra".“A nome mio personale e di Forza Italia, esprimo incondizionata solidarietà al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, vittima di una violenta aggressione ieri sera alla Festa de l’Unità di San Miniato.
Gesti così ignobili sono lo specchio dell’imbarbarimento del sentire comune, del disprezzo per le regole della democrazia e del confronto. Mi auguro che fatti del genere non accadano più” dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI), coordinatore di Forza Italia Firenze.La segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina, Paola Galgani: "Desidero esprimere la vicinanza mia personale e di tutta la Cgil di Firenze al presidente della Regione per quanto successo ieri sera. E' inaccettabile esprimere il dissenso con gesti violenti e offensivi.
Oltre che a Rossi, la nostra solidarietà va al senso civico del rispetto ferito da un imbarbarimento che ormai dilaga. La Cgil difenderà sempre il diritto di dissentire e il dovere di farlo democraticamente e pacificamente". La segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini esprime al presidente della Regione solidarietà e vicinanza, a titolo personale e a nome di tutta l'organizzazione: "Quanto accaduto ieri sera è un episodio grave e inaccettabile, si possono avere idee ed opinioni diverse, ma non deve mai mancare il rispetto.
Stupisce quanto la violenza possa esplodere in ogni momento e in ogni contesto della nostra società, in questi tempi difficili è compito di chi ama la democrazia, la solidarietà e il rispetto difendere i nostri valori più profondi".
"Piena solidarietà al presidente Rossi. Le critiche, anche forti, non devono mai travalicare il senso del rispetto verso le persone" le parole del segretario della Uil Toscana, Francesca Cantini. "Un gesto molto grave e antidemocratico - aggiunge Cantini - È inaccettabile la protesta che arriva fino all'aggressione fisica. Questi metodi non ci appartengono e li respingiamo con forza. La politica, a ogni livello, deve innanzitutto coltivare nelle persone la cultura del rispetto per l'altro.
Per questo come Uil Toscana esprimiamo vicinanza al presidente Rossi".La Cisl Toscana esprime solidarietà: “Qualunque protesta o contestazione – dice il segretario generale Riccardo Cerza - deve sempre restare nell’alveo della non violenza e del rispetto delle persone e delle istituzioni che esse rappresentano. Quello che è accaduto ieri sera è un fatto grave che è andato ben al di là, arrivando all’aggressione fisica, che non può mai essere tollerata.
Esprimiamo per questo tutta la nostra vicinanza e solidarietà al presidente Rossi”.
"Un gesto inqualificabile. Al presidente Rossi la totale solidarietà di ANCI Toscana e mia personale, per un'aggressione violenta e senza alcuna giustificazione. Una becera mancanza di rispetto, che niente ha a che fare con il confronto che nei nostri territori non è mai stato negato a nessuno" il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni.