Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi stava partecipando ad un dibattito presso la Festa dell'Unità di San Miniato, provincia di Pisa, quando un imprenditore lo ha raggiunto rovesciandogli addosso un secchio di letame. L'imprenditore, contrario alla normativa sulla macellazione, dopo il gesto ha tentato la fuga, ma è stato intercettato dalle forze dell'ordine.
"Sono stato aggredito da un violento alla festa dell'Unità di San Miniato - racconta il presidente della Regione Toscana - mi ha scaricato addosso un secchio di letame. Mi sono lavato e rivestito con abiti prestati dai compagni e ho ripreso il dibattito in altro luogo della festa, che purtroppo era disturbato dalla musica del ballo. Se pensano di fermarmi così si sbagliano di grosso.
Ai compagni di San Miniato dico che ci rivedremo a settembre per discutere insieme il mio libro "rivoluzione socialista". Tra le prime telefonate di solidarietà, giunte subito dopo l'aggressione, ci sarebbe stata quella del Premier Matteo Renzi.Il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Leonardo Marras: "Ho chiamato Enrico per esprimergli tutta la mia personale solidarietà e l'abbraccio di tutti Consiglieri regionali PD Toscana dopo la schifosa aggressione che ha subito".
Antonio Mazzeo, Consigliere segretario Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dichiara sui Social: "L'aggressione subita questa sera a San Miniato da Enrico Rossi è vergognosa e inaccettabile. E' un atto gravissimo. Si possono avere idee diverse, si può contestare e protestare. Ma il rispetto è e deve essere alla base di tutto. La mia piena e totale solidarietà al presidente della Regione e la più ferma condanna a chi ha compiuto un gesto, semplicemente, inqualificabile".
La notizia rimbalza sul Diario di politici locali che esprimono solidarietà al presidente, ma preoccupano in molti casi i commenti, è sempre Mazzeo che intervenendo sul proprio post scrive: "Questo è uno spazio libero ma stasera faccio veramente fatica a non oscurare e non cancellare certi commenti che leggo qui sopra (e se qualcuno supererà il limite non esiterò a farlo). L'aggressione ricevuta dal presidente Rossi è gravissima, ma gravissime sono anche le parole di chi prova a giustificare o addirittura plaude un atto che non ha e non può avere giustificazione alcuna. Siamo e saremo sempre aperti al confronto, anche duro, anche aspro. Ma il rispetto deve venire prima di tutto. Negli atti e nelle parole".