Come è noto la sentenza del Consiglio di Stato n.1164/2020 ha cassato l'autorizzazione a procedere alla costruzione del nuovo aeroporto di Firenze. La Sentenza del Consiglio di Stato è successiva alle sentenze del Tribunale Amministrativo della regione Toscana, il quale con la decisione n. 1310 del 8 Agosto 2018 “ In Nome del Popolo Italiano”, ha annullato prima la delibera regionale 61/2014 di integrazione al P.I.T. ( Piano di Indirizzo Territoriale) per insuperabili lacune del procedimento di V.A.S. e con la sentenza n. 789 del 2019 ha “demolito” poi la compatibilità ambientale del Master Plan 2014-2029 e il parere positivo espresso dalla Commissione Tecnica di V.I.A. N.2235 del 2 Dicembre 2016.
"Nonostante gli ostacoli a nostro avviso insuperabili che rendono impossibile la realizzazione dello scellerato progetto del nuovo aeroporto di Firenze, assistiamo continuamente a uscite pubbliche di politici locali, di industriali e di esponenti del mondo imprenditoriale che non perdono occasione per magnificare la bellezza, la necessità per lo sviluppo del turismo e della ripresa economica. La possibilità di accedere ai fondi del Recovery Plan, ancorché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non ne contempli la realizzazione, ha destato a nostro avviso, appetiti mai sazi e illusioni che speriamo resteranno tali" afferma Sinistra Italiana Toscana.
"Da anni mi sto occupando di questa questione ma soprattutto negli ultimi mesi, le mie ricerche si sono concentrate sui documenti autorizzativi dell’attuale aeroporto Amerigo Vespucci; per questo a gennaio scorso ho chiesto chiarimenti alla Giunta" afferma Silvia Noferi (M5S).
Approfondimenti
"Gli assessori Marras e Monni nella loro risposta hanno candidamente affermato, forse senza rendersi nemmeno conto di cosa volesse significare sino in fondo, che il gestore dell’aeroporto non ha ottemperato alle prescrizioni dettate dalla Commissione VIA con il Decreto 676/2003 in quanto troppo onerose e che le prescrizioni sono decadute perché il gestore ha deciso di presentare un nuovo progetto (il Masterplan 2014-2029, che prevedeva la costruzione di un nuovo aeroporto nello stesso quadrante a nord-ovest della città di Firenze).
In virtù di questa scelta, secondo gli assessori, il gestore non ha richiesto nemmeno la conformazione urbanistica, che ricordiamo, è prevista per tutte le opere statali dal Decreto 383/1994.Si da il caso che il Masterplan 2014-2019 per la costruzione del nuovo aeroporto sia stato bocciato da tutti i tribunali intervenuti ed è quindi decaduto ma, evidentemente, questa cosa deve essere sfuggita agli assessori.
Nel frattempo, dal Decreto VIA del 2003 e il tentativo di costruire il nuovo aeroporto, lo scalo fiorentino ha visto un notevole sviluppo, sia in numero di passeggeri, che di voli e opere infrastrutturali realizzate all’interno dello stesso sedime aeroportuale.Non mancano certamente le prove per poter sostenere questa tesi; se non bastassero le numerose (e improvvide) dichiarazioni dei rappresentanti del Gestore si potrebbe facilmente consultare le statistiche di Asso Aeroporti secondo le quali si è passati da 1.521.272 di passeggeri nell’anno 2000 ai 2.874.233 passeggeri nell’anno 2019.
Si trovano facilmente notizie quando nel 1993 fu inaugurato il nuovo hangar della Meridiana, né si può ignorare che sono state realizzate la nuova torre di controllo, la nuova palazzina arrivi/partenze, la nuova stazione di polizia, la nuova sede dei VV.F. Tutte infrastrutture che testimoniano la realizzazione, anche se parziale, delle opere dichiarate nel progetto di sviluppo che arrivava fino al 2010 ma, che proprio in virtù del Decreto 383/1994, devono essere corredate di certificato di conformità urbanistica.
“Dalla consultazione del prezioso archivio on-line dell’associazione VAS, sempre in prima linea nel far valere i diritti dei sorvolati e dei trasportati, ho potuto leggere una lettera che a gennaio 2018 la Direzione Generale Valutazioni Ambientali del MATTM per tramite del Direttore Generale Giuseppe Lo Presti, dichiara: Il ricorso straordinario non ha mai sospeso gli effetti del Decreto VIA 676 del 2003 sul Piano Generale di Sviluppo dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, pertanto le prescrizioni ivi contenute hanno sempre mantenuto la loro efficacia precettiva relativamente a detto progetto. Tuttavia non risulta agli atti della Scrivente che l’allora Società A.d.F. (oggi Toscana Aeroporti S.p.a.) abbia realizzato le opere oggetto del suddetto Decreto…”
Nessuna verifica ispettiva da parte del Ministero competente è però mai stata fatta per appurare se le opere elencate a pagina 2 del parere n.549/2003 della Commissione Tecnica per la Valutazione Ambientale, parte integrante del Decreto Interministeriale di VIA 676/2003, fossero state o meno mai realizzate, eppure sono lì sotto gli occhi di tutti.
Il gestore aeroportuale, nel silenzio generale delle Istituzioni locali, ha quindi scelto quali opere realizzare fra quelle presentate nel progetto di sviluppo 2010, nonostante la realizzazione di opere parziali sia vietata dalle regole dell’Unione Europea che non prevedono la possibilità di realizzare parte delle opere attuando solo alcune prescrizioni (Art.2, comma 1, Direttiva 85/337).
Pochissimi giorni fa, esattamente il 9 aprile 2021, il colpo di scena: il Ministero della Transizione Ecologica, tramite il Direttore Generale Oliviero Montanaro, in una lettera inviata per conoscenza anche alla Regione Toscana, ribadisce in modo inequivocabile che non esiste nessuna legge con la quale il Ministero possa dispensare il gestore dall’ottemperare quanto disposto dal Decreto VIA 676/2003, confutando in questo modo le affermazioni degli assessori regionali Monni e Marras .Il Ministero della Transizione Ecologica ha ributtato sul tavolo il problema principale: chi ha permesso e perché, che i cittadini delle frazioni di Brozzi, Peretola e Quaracchi siano stati esposti per anni a livelli insostenibili di rumori a tutte le ore del giorno e della notte oltre che a gravissimi rischi? Perché ci si ostina a mantenere aperto questo aeroporto?" conclude Silvia Noferi, Consigliera alla Regione Toscana, per il Movimento 5 Stelle.