Decine di migliaia di utenti avrebbero dovuto essere rimborsati. Perché? Con la Sentenza 335 del 10/10/2008 della Corte Costituzionale, è stato dichiarato illegittimo l'addebito in bolletta di servizi di depurazione non erogati e incostituzionali gli articoli di legge che prima l'autorizzavano, quando l'acqua era un tributo dovuto al servizio pubblico e non la tariffa per un servizio privato.
Domani, 30 settembre 2014, scade in quasi tutta la Toscana il termine utile perchiedere ai gestori il rimborso sulle quote di depurazione pagate illegittimamente per10 anni.Molti hanno trovato difficoltà nei giorni scorsi nel reperire numeri di matricola e codici di utenze. Circa 22mila le richieste giunte a Publiacqua, solo due settimane fa, sui 49 comuni. Richieste da verificare, poiché molte arrivate in formato cartaceo. Per alcuni si tratta di una percentuale troppo bassa di richieste, che starebbe a significare l'incomprensibilità di quanto accaduto unita alla difficoltà nel reperire informazioni e procedere con la richiesta.
Il sistema nei giorni scorsi è andato in tilt, ha detto a fasi alterne che il diritto al rimborso spettava, e poi non spettava più. Soprattutto in tanti ci hanno scritto in redazione perché inserendo il codice utente si sono visti dire dal sistema "Il Codice è di 8 cifre". Come mai?Questo è dovuto al fatto di avere pagato le bollette NON DIRETTAMENTE A PUBLIACQUA, ma alle Società LETTURISTE. In questo caso, la gran parte dei fiorentini, avrebbero dovuto rivolgersi al proprio Amministratore al fine di recuperare le bollette Publiacqua indirizzate INTEGRALMENTE AL CONDOMINIO, e non ai singoli condomini.
Lo avete fatto, avete chiesto all'Amministratore?Abbiamo chiesto a Publiacqua se vi fosse stata una comunicazione diretta tra Società ed Amministratori di condominio ma ciò non è avvenuto, lo hanno saputo, così come lo hanno saputo i cittadini. "Non abbiamo a Firenze una anagrafe dei Condomini con i rispettivi Amministratori" spiegano da Publiacqua. In pratica l'Amministratore avrebbe dovuto chiedere il rimborso e ripartirlo in base agli aventi diritto; conoscendo lui stesso le dinamiche abitative di chi ha diritto al rimborso: chi è arrivato per ultimo e chi, invece, è nello stabile da più tempo".Il Forum per l'Acqua Pubblica ATO2 ha comunicato: "La somma da rimborsare da Acque Spa veniva quantificata in 7,4 milioni di euro dovuti a 36.407 utenze sulle 321.000 esistenti. Un mese dopo i nostri sindaci deliberavano all'unanimità l'aumento delle tariffe in modo da recuperare i minori introiti provocati dalla sentenza e per rispettare le “linee guida sui ricavi e i costi del gestore” si specificava che i ricavi dovevano esseregarantiti ad Acque Spa (delibera ATO2 n.53 del 26/11/2008). La somma totale rimborsata fu invece di 400.000 euro e solo per il 5% delle utenze aventi diritto.Furono necessari 2 decreti trasformati in legge (L.13/2009 pubblicata in GU il8/2/2010 ) seguiti da una deliberazione dell'ATO2 Basso Valdarno (N.8 del30/6/2010) che delineava una guida per il rimborso:– rimborso sui 5 anni precedenti la domanda– nessun rimborso automatico (sarebbe troppo efficiente...)– ogni utente doveva fare domanda di rimborso sapendo se 15 anni fa avevausufruito o no della depurazione.Avrebbero dovuto pubblicare la lista delle utenze aventi diritto ma la stiamoancora aspettando. Chi era informato e aveva accesso a internet poteva verificare su http://asp.acque.net/RimborsiDeFo/Default.aspx se ne aveva il diritto.Purtroppo si scopre che per quanto riguarda Acque Spa i termini sono scaduti l'anno scorso! Mentre in altri ATO della Toscana il rimborso scade domani, 30 settembre, oppure è stato automatico, oppure sono state inviate dellelettere prima della scadenza per avvertire direttamente gli utenti, oppure non solosono stati rimborsati 5 anni di bollette illegittime ma addirittura ben 10 anni.Tutto perso? No, se esiste ancora un minimo di legalità e di democrazia: infatti ladata di scadenza utile per il rimborso dovrebbe essere 5 anni dopo la data dipubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale (7 febbraio 2015) mentre lasentenza della Corte Costituzionale si estingue dopo 10 anni (2018)"Intanto nei comuni interessati c'è chi si è mosso, come gli attivisti del Movimento 5 Stelle, dove rappresentati in assemblea, per ottenere dai sindaci una proroga dei termini prefissati.