ROMA– L'assessore alla presidenza della Regione Toscana e il presidente della Regione Marche, presente la presidente della Regione Umbria, hanno firmato questa mattina a Roma l'accordo di collaborazione che prevede l'utilizzo delle rispettive centrali uniche di risposta alle emergenze nel caso di malfunzionamento di una delle due. Si tratta delle Centrali uniche di risposta che in Toscana e nelle Marche gestiranno il 112, il numero unico europeo per le emergenze. Entro fine anno è infatti prevista, anche in Toscana, l'attivazione del numero unico, che sostituirà quelli attualmente in uso, ovvero il 112 per le chiamate ai Carabinieri, il 113 per chi si rivolge alla Polizia di stato, il 115 per chi chiede l'intervento dei vigili del fuoco e il 118 per i soccorsi e le emergenze sanitarie.
Per Marche e Umbria ci sarà una sola Cur, che verrà localizzata nelle Marche. La sede della Centrale unica toscana del 112 sarà collocata a Firenze in viale Michelangelo presso la centrale operativa del 118 di Firenze Prato. Il numero unico europeo 112 costituisce infatti il primo anello della catena della gestione delle emergenze in Italia e c'è la necessità di garantirne comunque il funzionamento, anche in caso di gravi disservizi. Per questo si stima che nella fase iniziale saranno necessari circa 80 operatori telefonici, uno ogni circa 50.000 abitanti. Così, in linea con il patto di collaborazione che i presidenti delle tre Regioni hanno stabilito tra Toscana, Marche e Umbria, l'accordo siglato questa mattina istituisce un modello di reciproco aiuto, pronto ad attivarsi nel caso in cui uno dei due sistemi abbia gravi problemi di software, si arresti per carenza del supporto informatico, vada in blocco o in avaria temporanea o si verifichino incendi o crolli nella sala operativa. Automaticamente tutte le chiamate provenienti dal territorio della regione gestita dalla Centrale unica di risposta temporaneamente inutilizzabile, saranno gestite dall'altra centrale operativa, definita "vicaria". L'accordo prevede che se il guasto dovesse protrarsi per più di 24 ore, verrà messo a disposizione della centrale operativa vicaria il personale normalmente addetto alla centrale temporaneamente non operativa. L'accordo siglato a Roma ha la durata di tre anni e stabilisce, come ha osservato l'assessore regionale alla presidenza, un efficace rapporto di mutuo aiuto tecnico operativo tra le tre Regioni dell'Italia centrale, nell'interesse di milioni di cittadini che vedono in questo modo garantito il loro diritto ad essere assistiti e soccorsi nei numerosi casi di emergenza.
Nel 2017 in Toscana solo per l'assistenza sanitaria si sono avute 809.000 chiamate al 118, con 526.000 missioni per soccorrere 510.000 cittadini. Le sei centrali operative del 118 esistenti in Regione sono quella di Viareggio, Massa Carrara e Lucca, quella di Livorno Pisa, quella di Pistoia Empoli, quella di Firenze Prato, quella di Arezzo e quella di Siena Grosseto. Nell'emergenza sanitaria il tempo che intercorre tra la chiamata alla Centrale operativa e l'arrivo del primo mezzo sul luogo dell'evento colloca oggi la Toscana tra i primi posti in Italia, con un tempo medio pari a 15 minuti rispetto a una media italiana di 17, e tutto questo in un contesto di non certo di agevole orografia.
Nel 2017 sono stati 149.323 gli interventi della centrale operativa del 118 Firenze e Prato e 71.973 quelli della centrale Pistoia e Empoli, rispettivamente per un totale di 171.773 e 89.304 missioni operate, i mezzi di soccorso, cioè, che sono stati messi in movimento sul territorio. Dalle due Centrali operative di soccorso dell’Asl Toscana Centro, vengono decise e governate tutte le missioni relative alle quattro aree territoriali di competenza (circa 1.500.000 di abitanti). A fronte di 251.433 chiamate ricevute nel 2017 dalla centrale di Firenze e Prato, ogni giorno sullo stesso territorio, in media, sono stati soccorsi 459 pazienti, mentre 689 sono state le chiamate giornaliere e ben 471 volte un mezzo dell’emergenza urgenza ha lasciato la base per un soccorso. Ben 108.891, invece, nel 2017, sono state le chiamate alla centrale di Pistoia e Empoli che ha soccorso, ogni giorno, in media, 232 pazienti, mentre alla stessa centrale 298 sono state le chiamate giornaliere e 245 volte un mezzo è uscito per prestare soccorso. Le due centrali del 118 rappresentano uno snodo importantissimo verso tutti i Pronto Soccorso e gli ospedali dell’Azienda: da quella di Firenze e Prato che ha sede al Palagi e da quella di Pistoia e Empoli all’interno del vecchio ospedale del Ceppo, passano tutte le chiamate di soccorso che attivano le missioni attraverso vari mezzi tra cui auto mediche, ambulanze di primo soccorso o con medico o con personale infermieristico a bordo.
Quella di Firenze e Prato è sede anche dell’elisoccorso.
I servizi di soccorso per gradi di urgenza. Soccorsi appropriati alla necessità
Stando alla lettura dei dati, i soccorsi nel 2017 sembrano essersi attivati sempre in maniera appropriata rispetto alla necessità del caso. Per la centrale Firenze e Prato su 149.323 interventi (casi, cioè, che corrispondono almeno al soccorso di un paziente), le missioni con codice rosso per persone, cioè, in pericolo di vita sono state 25.067 (16,8%), quelle con codice giallo per persone, cioè, comunque in situazioni di elevata criticità, 75.355 (50,5%), quelle con codice verde, situazioni, cioè, di minore gravità, 42.649 (28,6%).
Solo 6.252 (4,2%) delle missioni sono state attivate con codice bianco. Per la centrale di Pistoia e Empoli su 71.973 interventi, i codici rossi sono stati 16.401, i gialli 45.939, i verdi 31.596 e i bianchi 14.955.
Altri Dati
Nel caso della centrale 118 Firenze e Prato le missioni si sono concluse nel 74,7% con il trasporto in Pronto Soccorso. Nel caso della centrale Pistoia e Empoli il trasporto in ospedale ha riguardato la zona di Empoli nel 63,92%, quella di Pistoia nel 65,41%. Diversamente la missione si è conclusa con il trattamento sul posto o è stata annullata. Quanto alle patologie presunte al momento della chiamata, per la centrale di Firenze Prato quella traumatica nel 2017 è risultata essere la più ricorrente, seguita dalla neurologica e dalla cardiocircolatoria.
Nel 2017 la gestione del soccorso da parte della centrale Pistoia e Empoli, invece, ha avuto come esito l’applicazione di manovre rianimatorie su 449 pazienti mentre 338 sono stati quelli trasportati in Pronto Soccorso con diagnosi presuntiva di ictus e 218 quelli trasportati direttamente in emodinamica per infarto del miocardio.