Il capo di stato maggiore del Comando militare Esercito della Toscana, Generale Giuseppe Adami e l'Assessore all'Istruzione Rosa Maria Di Giorgi hanno presentato il Calendario dell'Esercito che per il 2010 guarderà alla multietnicità. Il Generale ha accolto i ragazzi delle Scuole invitate a partecipare all'evento presso il presidio Militare di via della Scala a Firenze dove è stata allestita la mostra di immagini del fotografo Philippe Antonello. "Il calendario è un evento che si ripete negli anni - ha detto il generale Adami - ma soprattutto un'occasione per avvicinarsi alla gente, per presentare il nostro lavoro ed i nostri ragazzi che operano sul territorio italiano e nelle missioni all'estero.
L'incontro con la città di Firenze - ha proseguito - che ci vede impegnati in prima linea anche nella tutela di luoghi ritenuti particolarmente delicati e dove è richiesta una presenza di controllo costante, assume un carattere di interconnessione tra Istituzioni, ed il ruolo del mantenimento dei rapporti con ciò che vive all'esterno della nostra mera attività è qualcosa che portiamo nel dna dell'Esercito e che i nostri ragazzi portano quando vanno ad incontrare altri popoli, altri cittadini del mondo nelle terre che ci vedono protagonisti per la salvaguardia dei diritti legalmente riconosciuti ed il mantenimento della pace". Il Generale ha letto ai ragazzi il giuramento cui devono attenersi i militari che decidono di prestare servizio per la Patria, non una serie di versi pronunciati per formalità ma un preciso impegno con se stessi e con gli altri, con tutti gli altri di mantenere saldi certi valori, di portare avanti una tradizione di civiltà e di operatività a servizio del prossimo con correttezza, disciplina e passione.
A termine del suo discorso ha voluto inserire un vecchio slogan che ben riassume il connubio tra gli operatori ed il proprio Paese; "Esercito italiano, l'esercito degli italiani". L'Assessore Di Giorgi si è detta ben lieta di poter presiedere l'evento a nome del Comune ed ha auspicato ulteriori iniziative di carattere ambivalente, sia per quanto concerne lo sviluppo dell'informazione nelle Scuole fiorentine, al fine di indicare ai giovani come strada da poter percorrere nel proprio futuro professionale anche quella tracciata ed offerta dall'Esercito Italiano, ma anche dal punto di vista culturale e conoscitivo di poter aprire gli spazi alla città per coinvolgere ed unire due mondi che spesso per svariati motivi si trovano in antitesi, riconoscendo nell'Istituzione militare "qualcosa di estraneo - spiega l'assessore - di lontano dalla comune considerazione di apparato operativo rivolto alla collettività". "Per i giovani si tratterebbe di una decisione ponderata - continua Di Giorgi - valida anche e soprattutto per una maturazione personale, dove riconoscersi in un contesto di disciplina e legalità che richiede spesso il sacrificio di sapersi sottrarre a ciò che sembra più facile afferrare e vivere" facendo qui riferimento alla vita notturna, alla sregolatezza del termine "sballo" ed a tutti quei comportamenti che non richiedono l'immediata responsabilità di un pensiero che consideri la presenza di altri soggetti al proprio fianco e per esprimere meglio il concetto ha offerto ai ragazzi l'esempio del servizio "Tu bevi - io guido" volto proprio a salvaguardare un certo tipo di divertimento, ma anche e soprattutto l'incolumità dei soggetti e dei terzi interessati. "La tecnologia poi - continua l'assessore - che l'Esercito propone e che lo stesso utilizza nelle proprie attività ci ricorda quanto sia importante la formazione professionale verso un progresso che nasce nelle realtà militari, ma che oramai abbraccia tutti i settori della nostra vita professionale e sociale" A "sfogliare" virtualmente il calendario e presentarlo ai presenti il colonnello Antonello Procaccini , capo ufficio comunicazione del comando militare di Firenze, che si è soffermato su un'immagine in particolare, quella di una ragazzina alla quale era appena stata consegnata una cartella per la scuola, alla cui descrizione ha aggiunto un ironico quanto mai necessario e sensibile "che voi non avreste mai portato" richiamando anche ad una diversa concezione sociale del bello rispetto all'utile; "un oggetto che - ha concluso - riempie di gioia uno sguardo a noi lontanissimo aprendo una prospettiva verso un futuro, anche questo è l'Esercito Italiano". di Antonio Lenoci