L'incubo peggiore per chi si occupa di comunicazione è sbagliare un nome. A volte i correttori automatici dei moderni programmi di videoscrittura ci mettono del loro, soprattutto quando abbiamo a che fare con personaggi stranieri. Il refuso, infatti, è sempre in agguato! Però oggi sul sito del Comune di Firenze, nella sezione dei comunicati stampa, oltre all'incidente di battitura (le lettere incriminate sono infatti una di fianco all'altra sulla tastiera) si aggiunge anche un senso di ironia. E così fra colleghi giornalisti scatta il tam-tam della segnalazione. “Hai letto bene il comunicato del Gruppo Spini sul turismo?” chiede la voce all'altro capo del telefono. “No, perché?” rispondo io mentre mi destreggio fra un centinaio e passa di comunicati che invadono la posta elettronica di Redazione. “Spini è diventato uno Spioni”, mi informa ridendo il collega. “Uno spione?” “No, uno spioni!” Allora incuriosito apro il programma di RSS reader e leggo: “...così in una mozione sul turismo presentata dal capogruppo Valdo Spioni e dal consigliere Tommaso Grassi che fa seguito ad un convegno sul tema che si è svolto in palazzo vecchio insieme agli esponenti delle categorie...” “Fosse il male dello Spioni – ribatto ridendo anch'io – il brutto è che il centro del potere a Firenze è diventato un palazzo vecchio...
ha perso pure le maiuscole”. Si vede che l'Italia non è un Paese per giovani. Ma almeno oggi pomeriggio, parlando di politica, per qualche minuto siamo tornati a sorridere. Ci vorrebbe proprio in Italia. PS: non se la prenda il o la collega giornalista artefice della svista... è capitato a tutti (anche al sottoscritto). Stefano Romagnoli