Tremila tifosi al seguito della squadra, cori per tutto il corso del match, le famiglie dei calciatori presenti, presente anche il Sindaco di Firenze a nome della città; un sostegno che vale già una vittoria. La Fiorentina si presenta in emergenza: fuori Dainelli per squalifica e poi Mutu, Zanetti, Gamberini e Jovetic, ma anche Gobbi e poi Vargas e per ultimo Marchionni. Prandelli allora riscrive la storia con caratteri diversi: Pasqual a sinistra e Comotto a destra, centrali Natali e Kroldrup, in mediana Montolivo e Donadel con Santana trequartista.
De Silvestri avanzato a destra e Jorgensen esterno sinistro, davanti Gilardino. Benitez può impiegare Gerrard e rispolvera Aquilani, per lui un rientro dopo il lungo stop. La Fiorentina potrebbe presentarsi serena ed appagata della qualificazione, in fin dei conti l'Anfield è uno Stadio in cui poter festeggiare la qualificazione agli ottavi anche come seconda nel Girone, lasciando ai padroni di casa il pallino del gioco. Ma Prandelli non ha costruito una squadra matematica ed arrendevole, bensì un gruppo carico e motivato che fin dai primi minuti dimostra un grande pressing e per 45 minuti tiene benissimo il campo costruendo anche azioni di rilievo con 5 tiri verso la porta di cui due nello specchio difeso da Cavalieri. La spinta sulle fasce non è il fiore all'occhiello ma De Silvestri corre senza sosta e mostra un ottimo tocco di palla mentre Jorgensen regge bene sulla sinistra, peccato per l'occasione persa dal limite dell'area in cui sparacchia alto.
Il primo tempo sembra doversi concludere a reti inviolate con il Liverpool che fa girare palla e non sembra impensierito dai viola, anche se non riesce a trovare varchi percorribili grazie ad uno stratosferico lavoro di Natali e Kroldrup, per non contare l'ottimo filtro di Montolivo, mentre Donadel è un po' in affanno. Pasqual però sbaglia su Gerrard, pur essendo in anticipo restituisce all'inglese una trattenuta ben più vistosa di quella ricevuta e regala un calcio piazzato ad uno specialista.
Sempre Gerrard mette nel mezzo per Benayoun che sfiora di testa mandando fuori tempo Frey e trovando il palo-gol che vale il vantaggio. Nella ripresa i reds partono con maggiore convinzione ma Santana indovina il velo giusto (ne aveva tentato uno a centrocampo apparentemente inutile, invece erano prove tecniche per l'azione buona) per Gilardino che non ci pensa due volte a trattenere palla per girarla a Jorgensen, il danese infila sotto le gambe del difensore e poi nell'angolino alla sinistra di Cavalieri proteso in tuffo, è il pareggio del capitano di giornata. Il Lione intanto vince contro il Debrecen, i conti non tornano più, inutile affidarsi alla calcolatrice scientifica, meglio la sana esperienza mista al desiderio di fare l'impresa e così Prandelli manda a scaldarsi Vargas e Marchionni.
Fuori Santana e Jorgensen. Qualche minuto per registrare i nuovi ingressi e prendere le misure, Marchionni si porta anche al tiro, Vargas è nella fase diesel. Anche Castillo riceve il via libera per calcare l'erba dell'Anfield e rileva uno stremato De Silvestri. Ormai è il secondo minuto di recupero, crederci o no è puramente affidato al cuore, ed è giusto il momento in cui Vargas tenta il numero, che riesce a metà, ma il peruviano non demorde ed aggira in velocità il portatore di palla dei reds liberandosi poi della marcatura e dalla sinistra fa partire un cross a rientrare per Gilardino lanciato verso la porta, tocco di prima, angolino alla destra dell'estremo difensore inglese ed è l'1 a 2.
Delirio dei tifosi viola. Primo posto nel Girone, sorteggio il 18 dicembre e poi se ne riparla a Febbraio. Dopo l'urlo liberatorio e prima di partire con i caroselli, come si direbbe a Firenze... "Lascia fare" oppure se preferite "Let it be..." come dicevano i Beatles. - Dopo Partita - Prandelli: "I ragazzi sono stati grandi: bene nel primo tempo, nel secondo abbiamo avuto un po' di paura, ma poi ci abbiamo creduto. Mancavano tantissimi giocatori, ma tutti sono stati bene in campo.
Vuol dire che questi ragazzi lavorano sempre con convinzione. Quando vinci su campi come questi, contro grandissime squadre, acquisisci grande sicurezza. Non ci poniamo obiettivi se non quello di scendere sempre in campo con questo spirito, con questo carattere. Non vogliamo metterci pressioni, i tifosi devono essere orgogliosi di noi". Gilardino: "Segnare un gol all'ultimo minuto sotto tremila tifosi è un'emozione incredibile. La curva viola era veramente qualcosa di spettacolare.
Siamo venuti qui, abbiamo imposto il nostro gioco, giocando una grandissima partita. Siamo cresciuti molto. Dedico gol e vittoria e mia moglie e mia figlia, che sono rimaste a casa ma che ora mi seguiranno agli ottavi". Diego Della Valle: "Restiamo con i piedi per terra, ma è stata una grande serata. Scriviamo la storia anche in Europa. Se lo meritano tutti. Sono contento per la città, la cosa più importante di questa squadra è che non molla mai, giochiamo sempre con convinzione, fino in fondo" di Antonio Lenoci