Primarie regionali del PD. Severino Saccardi riparte dai volantini che mostra orgoglioso agli amici e ai giornalisti: su di essi campeggia la foto del premio nobel per la pace Shrin Ebadi, che gli ha inviato un messaggio di sostegno per le prossime primarie. Ma a cosa e a chi servono queste primarie regionali? E' l'interrogativo posto da Saccardi, consigliere regionale uscente, che tenta l'impresa di ricandidarsi senza alcun sostegno da parte del proprio partito, quel PD che ha deciso di gestire le prossime elezioni in maniera quantomeno discutibile.
"Lo dico senza polemica, quasi con affetto-ha spiegato Saccardi alla presentazione della sua candidatura al Caffè Sant'Ambrogio di Firenze- ma, di fatto, si è limitata gravemente la libertà di scelta degli elettori, con un candidato unico alla presidenza, con il listino bloccato, e con una macchina organizzativa in cui si è già deciso chi appoggiare e chi no." Per il collegio di Firenze, i candidati sono infatti 18 per 13 posti. Con il listino collegato al segretario regionale Manciulli, i posti "buoni" per le regionali sono ulteriormente ridotti.
E, soprattuto, chi fa parte del listino, di fatto, si è sottratto al giudizio degli elettori. Ricordiamo che dall'ordine delle primarie dipende rigorosamente l'ordine delle regionali, dove non c'è preferenza. "Le vere elezioni regionali quindi -continua Saccardi- saranno le primarie del PD". A sfilare i nomi dei candidati, ci si accorge inoltre che Saccardi, e pochi altri fanno affidamento sulla propria esperienza politica, anche all'interno del PD. Tra i candidati di spicco, troviamo infatti il presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, il presidente di Mukki Latte Paolo Bambagioni, il presidente di Firenze Parcheggi Alessandro Lo Presti, l'assessore provinciale Alessia Ballini: tutti personaggi che vantano già un ruolo importante e di potere, o in sede istituzionale o in sede economica.
Ecco perché appare arduo connotare, in senso dispregiativo, come "in quota società civile" la candidatura di Saccardi, che ha solamente la colpa, o il merito, di essersi tenuto fuori dalla rigida divisione nelle tre correnti di partito corrispondenti ai tre candidati a segretario nazionale. Il senso di questa definizione semmai è positivo, nel senso che Saccardi proviene dal mondo dell'insegnamento, non è un politico di professione, e a quel mondo può sempre tornare in caso di non rielezione. Per tentare questa improba scalata, Severino Saccardi fa affidamento allora sui contenuti che hanno contraddistinto i suoi cinque anni in Regione da consigliere: l'impegno e l'azione a favore dei diritti umani, della cooperazione internazionale, della cultura e della ricerca, che hanno permesso alla Regione Toscana di allacciare una serie di relazioni di grande prestigio e di grande valore politico.
I giochi per le primarie non sono affatto scontati: l'obiettivo di Saccardi è di porre al centro dell'attenzione in questa campagna elettorale proprio quei temi che hanno contraddistinto il suo mandato e che rischiano di rimanere emarginati. Ultimo e significativo successo, in ordine di tempo,è stato quello di far approvare dalla Regione Toscana una legge per l'istituzione del garante dei detenuti. Severino Saccardi è direttore di "Testimonianze", rivista della Fondazione Balducci. È stato per quattro anni (due mandati) Presidente del COSPE, organizzazione non governativa di cooperazione allo sviluppo dei paesi emergenti.
Nel 2005 è stato eletto nel Consiglio regionale della Toscana, nella lista Uniti nell'Ulivo e fa attualmente parte del gruppo consiliare "Per il Partito Democratico - l'Ulivo". In Consiglio regionale è membro della Commissione cultura e della Commissione speciale lavoro ed è stato nominato come rappresentante consiliare nella Commissione regionale di bioetica. Marco Bazzichi