Non una partita come le altre, e potremmo spendere infinite parole per spiegarne i motivi ma basta guardare negli occhi protagonisti in campo e tifosi per rendersi conto di quale sfida si tratti. Prandelli sceglie Gobbi e Comotto come esterni difensivi e si affida a Vargas, Jovetic e Marchionni come avanguardia alle spalle di Gilardino, per gli altri una conferma come da previsioni. La Fiorentina è la squadra che, come prospettato sottovoce nell'ambiente viola, avrebbe dovuto dettare i tempi e fare la partita, perché apparsa in grande forma e dotata di brillantezza di gioco; "Così è se vi pare..." ma anche senza citare il grande teatro, Vargas dimostra subito quali siano le intenzioni degli undici scesi in campo.
Proprio lui, il nazionale del Perù che tardava a rientrare è stato il primo ad entrare in partita ed al 5° su invito di Jovetic salta Buffon e gonfia la rete. La Juve dimostra fin da subito di non volerci stare e ad onor del vero i giocatori viola ne risentono fisicamente sotto i colpi della compagine bianconera in atteggiamento più che grintoso. Ma a costruire il gioco è la Fiorentina, alla Juve il merito di interromperlo. Bravo Frey chiamato in causa con interventi non agevoli e caratterialmente promosso l'ex granata Comotto. Ottimo Zanetti che non fa assolutamente rimpiangere Felipe Melo che appare piuttosto distratto e forse non pienamente a suo agio in campo, non padrone della situazione almeno come lo si poteva vedere in quel di Firenze, età diverse, caratteri diversi, ma forse l'esperienza di Zanetti è quel qualcosa in più che in certe partite serve. Purtroppo un ex atteso come Marchionni esce presto per infortunio ("ha riportato una distrazione muscolare ai flessori della coscia.
Lunedì verranno eseguiti gli accertamenti del caso" - così recita il report medico), al suo posto un Santana che forse in tutto il gruppo è quello che più vede limata la sua sufficienza, poco presente, poco incisivo, pare temere di poter tirare in porta. La Juve recupera lo svantaggio con gol di Amauri (quello che non segnava più, lo ricordiamo a fini puramente statistici) il tiro è frutto di un assist involontario di Iaquinta che nello svirgolare il pallone mette fuori causa Frey. Tutto da rifare. Nessuna delle due squadre appare mollare, ma è ancora la Fiorentina ad uscirne meglio con una prestazione maiuscola anche nella ripresa dove Montolivo acquista maggior serenità di gioco, nonostante il suo collega di reparto faccia maggiore fatica. Bella prestazione da parte di Dainelli nella difesa viola, non mancano incertezze, come sulle azioni pericolose del reparto avanzato bianconero, ma risulta reattivo e si porta anche in zona gol.
Anche Rizzoli si accorge di lui tanto che in occasione della quasi-rete dell'1-2 viene fermato per gioco irregolare prima che la sfera superi la linea di porta, azione da rivedere con zoom digitale e regolamento alla mano visto il contatto dubbio tra lui e Chiellini. La Fiorentina spreca molto in fase conclusiva e l'inserimento di Mutu per Jovetic (quando qualcuno con spregiudicato agonismo già realizzava come una bolla di sapone il sogno di poter vedere Jovetic - Mutu - Gilardino contemporaneamente in campo) non offre quello spunto in più.
Ferrara nel finale sembra far convergere la squadra verso un assetto tattico difensivo, riprova del fatto che la Fiorentina incute timore anche nei minuti conclusivi. 'Solo' un pari, anche se a Torino, anche se con la Juve, un segnale importante da parte di questa squadra, che come su quei cartelli stradali ci ricorda che... "C'è". Prandelli a fine partita:"Stasera abbiamo risposto molto bene agli attacchi della Juventus con un atteggiamento molto propositivo. Fino alla scorsa stagione il pareggio sarebbe stato un risultato positivo, quest'anno invece i ragazzi sono tornati nello spogliatoio abbattuti per la mancata vittoria. Ho visto voglia di combattere, nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene velocizzando la manovra e giocando sugli esterni. Dobbiamo crescere nell'accorciare e nel mantenere le linee unite".
Zanetti? "E' un giocatore che ha il calcio in testa". Marchionni? "Ha sentito dolore e mi ha chiesto il cambio". Questo l'invito di Gilardino, apparso in leggera flessione, ma anche sorvegliato speciale di due pezzi da novanta come Cannavaro e Chiellini: "Abbiamo grandi motivazioni, abbiamo la convinzione di potercela giocare con tutte le squadre. Ora andiamo a Budapest: vogliamo i tre punti" di Antonio Lenoci