"Il presidente della Regione Claudio Martini governa da dieci anni la Toscana, ma quando si parla di crisi economica e occupazionale o di problemi per l’accesso al credito delle imprese per lui la colpa è sempre di qualcun altro: del governo quando governa il centrodestra, delle banche, degli imprenditori… di tutti, insomma, tranne che sua. Mi pare francamente che stia sfiorando il ridicolo". Lo afferma il presidente di Alleanza Nazionale nel Pdl in Regione Toscana Roberto Benedetti che così intende rispondere alle bacchettate vergate ieri da Martini, a cominciare dagli istituti bancari. "Ormai – incalza Benedetti – alla tecnica del 'piove, governo ladro' non ci crede più nessuno.
In Toscana l’economia va peggio che nel resto d’Italia, l’occupazione di conseguenza cala a picco, e le responsabilità vanno cercate nella genesi di questa situazione, ovvero in radici che vanno indietro nel tempo di anni. Come Pdl, nel corso della discussione sul Dpef, avevamo indicato la colpa di questo stato di cose nella programmazione rigida ma dai contenuti liquidi che la Regione ha portato avanti in questi anni, e ne siamo ancora convinti. La responsabilità non può che essere di chi ha governato per due mandati.
Non si scappa da questo. Martini però, anziché guardare la trave nella sua politica economica, punta il dito verso le pagliuzze altrui". Quanto al sistema del credito, secondo Benedetti le disfunzioni sono note da tempo: "E’ evidente che, con la Regione che ha continuato ad agevolare l’accesso al credito per le grandi imprese snobbando il tessuto connettivo dell’economia toscana rappresentato da piccole e medie imprese (pmi), nel tempo le criticità economiche della Toscana si sono accentuate.
La frammentazione imprenditoriale, altrove motivo di debolezza, per anni in Toscana ha rappresentato una forza trainante fatta di alta specializzazione, di tipicità, del Made in Tuscany come valore aggiunto. Tutte realtà che la Regione frustra con ripartizioni di risorse creditizie che, attraverso Fidi Toscana, finiscono a sostegno solo delle poche grandi imprese, comunque da sostenere e tutelare, ma non in maniera tanto sproporzionata visto che, secondo dati di Comfidi-Confesercenti, dei 54 milioni di euro stanziati dalla Regione in favore dell’accesso al credito ben 48 milioni sono andati a Fidi Toscana e solo 6 ai Confidi tramite bando". Parlano i dati, dunque, e non solo per quanto concerne il credito: "Martini si scaglia contro le politiche anticrisi del governo, che definisce insufficienti.
Ebbene, il governo nazionale, da parte sua, ha stanziato 8 miliardi di euro come sostegno ai lavoratori e la Regione Toscana si è lamentata affermando che si trattava di una cifra irrisoria. Poi arriva la giunta che a disposizione dei lavoratori toscani stanzia 6 milioni di euro, e questo finanziamento viene fatto passare come ingente sforzo economico. Questa, da parte di Martini, è manipolazione della realtà. Il popolo toscano, che non è bue, col voto per le regionali del marzo prossimo dimostrerà che ormai, a questi giochi di parole, non ci crede più nessuno".