Evento doppio e di grande prestigio, senza precedenti in tutt’Italia anche per la sua concezione, quello che rinnova la felice collaborazione fra l’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze e gli Amici della Musica di Firenze, appuntamento che suggella la rassegna “O flos colende” firmata da Gabriele Giacomelli e che nasce nell’ambito del ciclo “Sacrae Harmoniae” artisticamente curato per l’Associazione concertistica da Francesco Ermini Polacci: mercoledì 30 Settembre (ore 21:15), il Duomo fiorentino ospita le formidabili voci dei Tallis Scholars guidate dal loro fondatore Peter Phillips, l’artefice di quel suono luminoso che ha fatto la fama, in oltre trentacinque anni di gloriosa attività concertistica, di questo celeberrimo gruppo corale inglese.
Ma l’eccezionalità dell’avvenimento è data anche dal fatto che in quegli stessi giorni Peter Phillips terrà, caso assolutamente raro, una Masterclass di Canto Polifonico e un Workshop di Musica Rinascimentale (25-30 settembre, presso Opa-Centro Arte e Cultura), esplicitamente finalizzati a selezionare alcuni cantori che poi, come Ensemble della Masterclass di Polifonia Rinascimentale, parteciperanno, alternandosi e unendosi alle voci dei Tallis Scholars, al concerto in Duomo. La Master Class e il Workshop, tenute nell’ambito dei consueti corsi di perfezionamento organizzati per gli Amici della Musica da Paolo Antuono, sono realizzati con il coordinamento artistico di Paolo Ramacciotti e Raffaele Puccianti, quest’ultimo impegnato nel progetto anche come maestro assistente. L’inusuale progetto didattico-concertistico troverà il suo coronamento in un programma di indubbio fascino, dedicato alla grande polifonia rinascimentale italiana e fiamminga: intonate dai Tallis ascolteremo pagine come il celeberrimo Stabat Mater di Palestrina, fonte d’ispirazione per Wagner e il suo Parsifal, e la Missa super Laudate pueri Dominum di Marc’Antonio Ingegneri, maestro di Monteverdi, mentre a loro si uniranno i cantori della Masterclass per l’Ingredere del fiorentino Francesco Corteccia.
Tutti riuniti anche per il gran finale, che schiererà ben trentadue voci per lo spettacolare mottetto Inviolata integra et casta es Maria attribuito a Josquin Despres, indiscusso maestro della polifonia fra Quattro e Cinquecento.