“L’Amministrazione provinciale si è immediatamente attivata per accertare le circostanze di fatto che hanno determinato le ipotesi di reato indicate nel verbale di sequestro”. Così attraverso un comunicato stampa diramato nel pomeriggio di ieri la Provincia di Firenze, attraverso le parole dell’assessore all’Ambiente e alla Difesa del territorio, Renzo Crescioli, è intervenuta sulla vicenda del sequestro lungo l'Arno di un'area del demanio fluvialecomunica.
“Da un rapporto ricevuto dalla Direzione Difesa del Suolo al cui interno opera l’unità operativa dei tecnici indagati - spiega l’assessore Crescioli - si evince che le attività contestate, se effettivamente poste in essere da parte della ditta affidataria, non possono essere imputate a questa Amministrazione, che non le ha prescritte in alcun modo. Inoltre, dopo l’affidamento dei lavori, i controlli effettuati sono stati frequenti e scrupolosi e non hanno rilevato le situazioni per le quali sono state individuate le ipotesi di reato, salvo in un caso per il quale erano in corso verifiche che si sono interrotte a seguito dell’intervento dei carabinieri”. “I lavori oggetto dell’indagine – ci tiene a sottolineare Crescioli - erano in corso nel quadro di un progetto complessivo di riqualificazione della riva destra dell’Arno, lavori iniziati e portati avanti con grande difficoltà dopo anni di abbandono e degrado”.
“L’area in questione – ricorda ancora l’Assessore - era precedentemente nella disponibilità di concessionari privati a cui la Provincia aveva revocato la concessione proprio in considerazione dello stato di degrado e abbandono in cui tale area veniva mantenuta. Dopo la revoca della concessione la Provincia si è immediatamente attivata per la riqualificazione di quell’area, così come insistentemente richiesto da cittadini ed enti che ne reclamavano da anni l’agibilità e fruibilità”.