L’Agenzia di promozione economica (Apet) − nata per promuovere l’economia e il territorio della Toscana nel mondo, sostenere gli imprenditori toscani che vogliono competere sui mercati esteri, favorire l'attrazione degli investimenti sul territorio regionale, sviluppare la cooperazione economica internazionale − registra per l’anno 2008 un valore della produzione pari a 16 milioni e 158 mila euro, il totale delle risorse finanziarie gestite supera i 20 milioni e 700 mila euro, i costi della produzione ammontano a 16 milioni e 063 mila euro.
Il risultato di esercizio è di segno positivo: 251.446 euro. Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di esercizio 2008, registrando il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario dei gruppi di minoranza. I contributi per lo svolgimento delle attività promozionali e il funzionamento sono di 11 milioni e 981 mila euro, dei quali 10 milioni e 598 mila arrivano dalla Regione Toscana; i ricavi dalle attività promozionali sono pari a 4 milioni e 177 mila euro.
Si registra una leggera diminuzione del costo del personale (composto da 56 unità, di cui 50 a tempo indeterminato, 3 a tempo determinato e 3 collaboratori), sia in valori assoluti (2 milioni e 344 mila contro 2 milioni e 377 mila nel 2007), che in percentuale (11,3% contro l’11,6% del 2007). Crescono le spese per il funzionamento (1 milione e 549 mila euro, 7,5% l’incidenza sul totale delle risorse gestite). Per quanto riguarda l’attività, le iniziative sono state 304, rivolte in prevalenza a piccole-medie imprese e artigianato (29,3%), turismo (21,7%), settore agroalimentare (19,4%).
Oltre 5 mila i contatti con gli operatori toscani. I principali mercati di riferimento, oltre all’Italia (22,7%) e al resto dell’Unione europea (20,1%), l’Europa orientale (9,5%), Cina, Giappone e Asia orientale (7,9%), America settentrionale (6,9%), Argentina, Brasile e America centro-meridionale (2,6%). Alto il livello di soddisfazione delle imprese coinvolte: il 90% di chi conosce i servizi offerti e partecipano alle iniziative ha espresso l’intenzione di continuare a servirsi di Apet.
“Al di là delle cifre di un bilancio che chiude sostanzialmente in pareggio è opportuno riflettere sul ruolo di questo ente – ha esordito Giuliana Baudone (An-Pdl) – a partire dalla sudditanza psicologica nei confronti delle province di Firenze e Siena, sedi del Consiglio regionale e del Monte dei Paschi”. Da qui il giudizio sul lavoro svolto dall’ente, incapace di visione d’insieme, di coordinamento omogeneo su tutta la Regione, di progettualità rivolte soprattutto ai mercati emergenti.
Giudizio contrario è stato espresso anche da Marcella Amadio (An-Pdl), che ha parlato di insoddisfazione degli stessi operatori Apet; da Alberto Magnolfi (Fi-Pdl), che si è soffermato sulla mancanza di strategia e sulla incapacità del Consiglio di indicare l’indirizzo di marcia; da Giuseppe Del Carlo (Udc), secondo il quale siamo sempre nelle condizioni di quattro anni fa, non in grado di coordinare le attività di promozione. Fuori dal coro l’intervento di Vittorio Bugli (Pd) che, partendo dal bilancio, ha parlato di struttura cresciuta, di rapporto migliorato tra dirigenti e fatturato, di passi avanti sulla partita della promozione internazionale, “che resta aperta e deve vederci impegnati”.
(s.bar/ps)