Anziani toscani mai soli, sia in estate che in inverno. Prosegue anche nel 2009 il progetto regionale “Sorveglianza attiva della persona anziana fragile”, che ha come scopo quello di garantire assistenza continua a favore delle persone anziane considerate a rischio soprattutto nei mesi estivi ed invernali. Il progetto è stato avviato nel 2004 per fornire un supporto durante l'estate; progressivamente è stato esteso a tutto l’anno. Per il 2009 la Regione ha messo a disposizione 2,3 milioni di euro che permetteranno di potenziare gli strumenti per aiutare le oltre 15 mila persone ultra settantacinquenni considerate “fragili” secondo le stime dell’Agenzia regionale di sanità (Ars).
Le prestazioni sono di vario tipo: visite e contatti periodici, ospitalità diurna, telesoccorso, telefono amico, consegna della spesa a domicilio, aiuto nella cura personale e nelle attività quotidiane, consegna di pasti e farmaci a domicilio, accompagnamento per le piccole incombenze burocratiche e per le visite mediche. L'intervento venne adottato per la prima volta, in via sperimentale, nel 2004, dopo l'eccezionale ondata di calore che caratterizzò l'estate 2003. La prima sperimentazione venne limitata ai mesi estivi e alle zone di pianura.
A partire dal 2005 il progetto è stato allargato ai mesi invernali e alle zone montane, fino ad abbracciare tutto l'anno e tutto il territorio regionale. Da allora il sistema viene monitorato ogni anno. Nel 2008 sono stati oltre 6 mila gli ultra settantacinquenni che hanno usufruito del servizio, oltre 95 mila le prestazioni erogate e più di 13 mila il numero medio settimanale di telefonate ricevute. Per informazioni basta mettersi in contatto con i servizi socio-sanitari territoriali. Sempre a partire dal 2005 è stato creato anche il "Progetto MeteoSalute", per segnalare all'intera popolazione (ma con un'attenzione particolare alle categorie considerate fragili) i giorni considerati più a rischio dal punto di vista climatico.
Altro scopo è anche quello di preallertare i servizi socio-sanitari circa potenziali picchi di ricoveri dovuti a condizioni climatiche e ambientali sfavorevoli. Il sistema è predisposto dalla Regione in collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell'Università di Firenze e con l'Istituto di Biometereologia del Cnr e curato da un apposito gruppo di lavoro. Ogni giorno un bollettino biometeorologico viene inviato a tutte le 34 aree socio-sanitarie della Toscana per segnalare le situazioni meteo potenzialmente dannose per la salute. di Federico Taverniti