"Oggi in Lega si e' vissuta un'altra giornata molto triste durante la quale le societa' di serie A hanno minacciato la scissione dalla serie B e questo e' un fatto molto doloroso". Cosi' il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese, commenta la decisione presa dai presidenti della A di volere viaggiare da soli senza la serie B. Operazione, che pero', per Matarrese "non sara' di facile realizzazione, perche' - aggiunge - la enunciazione e' un fatto, la realizzazione un altro. Si tratta di un percorso lunghissimo e bisogna vedere quanto valore ha questo atto scritto con la rabbia e non con la saggezza". Secondo Matarrese "non si doveva arrivare ad una divisione sbattendo la porta ma si e' preferito cosi' con tutte le conseguenze.
Che tristezza questo calcio che quando arriva in paradiso ha la forza di trascinarti nell'inferno. In ogni caso, aggiunge, io esco di qua a testa alta. Non so quanti lo possono fare". Quanto accaduto oggi, secondo Matarrese "e' frutto di una reazione che la serie A ha avuto quando ha scoperto che al suo interno non c'era compatezza. Se tutta la serie A infatti avesse votato il suo regolamento non avrebbero disturbato il dottor Beretta. C'e' stata una reazione molto forte di qualche presidente di serie A che si e' trascinato dietro altri colleghi".
Ma la causa principale di questa scissione, secondo Matarrese, va ricercata negli interessi economici: "la ricchezza disgrega le famiglie - osserva- e quando si vedono troppi soldi ci si ubriaca. Qualcuno non era felice della situazione perche' evidentemente ha altri interessi che cozzano con quelli della lega".