E' proprio il caso di dirlo. Buon Anno Pisa! La nostra città festeggia oggi il Capodanno, una ricorrenza che anche il Pisa Calcio, assieme al presidente Luca Pomponi, si sente di celebrare assieme a tutta la cittadinanza. Una storia, quella del calendario pisano, ricca di fascino che ancora oggi appassiona studiosi e non solo. Una storia, che vale la pena ricordare, una volta di più. Il calendario pisano segue il susseguirsi degli anni ab Incarnatione Domini (o Christi). In pratica, si narra che almeno fin dal X secolo la città di Pisa abbia deciso di far coincidere l'inizio dell'anno con 'Annunciazione, in pratica 9 mesi prima del 25 dicembre.
Dunque per Pisa e i pisani il primo giorno dell'anno è appunto il 25 marzo. E così è stato per moltissimi anni anche per i territori racchiusi all'interno della Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov e addirittura Costantinopoli. Il calendario pisano restò in vigore fino al 20 novembre 1749, quando il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l'anno 1750.
Le celebrazioni dell'anno pisano si concentrano alle ore 12 di ogni 25 marzo, momento in cui il Capodanno è segnato da un raggio di sole che, penetrando all'interno della Cattedrale del Duomo da una finestra rotonda della navata centrale, colpisce un uovo di marmo sopra una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano, sul lato opposto. (fonte Pisa Calcio)