Firenze, 15 Gennaio 2009- Mettere Idee in piazza a Figline Valdarno, volare Sulle ali della partecipazione a Sovicille in provincia di Siena; oppure Incontrarsi in strada e Star bene a scuola al Forte dei Marmi. E’ per attività del genere che, nel nome della partecipazione democratica, da ottobre a dicembre 2008 la Regione Toscana si è fumata 684.700 euro. Risparmiando, tra l’altro, rispetto a un budget di 700 mila euro. Lo racconta la “Relazione 2008 dell’Autorità regionale per la Partecipazione”, il professor Rodolfo Lewanski, appena diffusa dalla Regione Toscana e ove si dà conto in venti pagine dell’attività svolta dal 1 ottobre 2008 – giorno di inizio del lavoro dell’Autorità – ad oggi, con gli stanziamenti dell’anno passato e gli intenti per questo 2009.
«Sfogliando il documento – racconta il Presidente di Alleanza Nazionale verso il Pdl in Regione Toscana Roberto Benedetti rimasto attonito nel leggere il dettaglio dell’attività dell’Autorità per la Partecipazione – ho appreso che i contribuenti toscani con le loro imposte hanno sostenuto in soli tre mesi 20 progetti per un totale di 684mila e rotti euro. Di più. Giunto a pagina 17 della relazione ho letto di peggio. Ovvero che: “Nel corso del 2009 l’attività principale dell’Autorità continuerà ad essere rappresentata dal sostegno offerto ai processi partecipativi”».
Più che una promessa, una minaccia. Almeno secondo il capogruppo di An: «Soprattutto – spiega – dato che anche per il 2009 sono a disposizione altri 700mila euro che, viste le premesse, non si dubita saranno spesi tutti». Un terzo circa, per dirla tutta, sono già stati promessi: «Per la precisione 243mila euro – riporta Benedetti – sono già stati assegnati a 8 tra i progetti presentati alla scadenza del 30 novembre scorso». Insomma, secondo Benedetti c’è materia per suggerire a Martini di «inviare lì la sua task force anti-crisi, per vedere di dare una limatina agli sprechi».
L’esponente di An non se la prende con l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla vita dei loro territori. Tutt’altro: «La partecipazione – dice – è il sale della democrazia e raggiunge il suo picco più alto nel voto con cui i cittadini eleggono i loro rappresentanti. Il resto è ‘mancia’. Invece qui si finanziano progetti suggestivi e intanto si pensa a intervenire con tagli alle assemblee elettive». «A fronte della crisi che stiamo attraversando e che in Toscana si fa sentire più che nel resto d’Italia – osserva ancora Benedetti – la partecipazione non mi pare una priorità tale da investirci su 1 milione e 400 mila euro in 15 mesi.
Pensando poi che, accanto a progetti consistenti come la realizzazione di piani urbanistici o piani strutturali, ce ne sono alcuni particolarmente ameni di cui forse, dico forse, data la contingenza del momento si potrebbe fare a meno». In effetti mentre Bagno a Ripoli (Fi), Civitella Valdichiana (Ar) e Prato, solo per fare un esempio, hanno impiegato i fondi regionali per sottoporre alla gente il piano strutturale, in una scuola di Cecina (Li) i soldi sono serviti per insegnare ai ragazzi come si gestiscono i conflitti, nel Casentino per mappare la comunità cetica, a Montespertoli per costruire non meglio identificate ‘mappe di comunità’.
E se Sesto Fiorentino (Fi) con 70mila euro si è preoccupato di insegnare alla gente l’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, è pur vero che al Forte dei Marmi se ne sono spesi 29mila per Incontrarsi in strada più 9mila e spicci per Star bene a scuola. Ce n’è per tutti i gusti. «Ed è davvero – conclude Benedetti – ora di finirla».