“W.”, l’ultima opera del regista americano Oliver Stone, trova casa a Firenze: per otto giorni all’auditorium Stensen verrà proiettato con la nuova tecnologia “E-Cinema” (Cinema Elettronico ad alta definizione), per la prima volta una tenitura di un film digitale nel capoluogo toscano. Diretto da Oliver Stone ed interpretato da Josh Brolin, Elizabeth Banks e Thandie Newton, il film verrà proiettato dal 16 al 25 gennaio presso l’auditorium di viale don Minzoni 25.
“W.”, che ha inaugurato il Torino Film Festival, l’ultimo targato Nanni Moretti, è una sorte di biografia parziale non ufficiale e non autorizzata dell’ormai ex Presidente degli Stati Uniti d’America George W.
Bush. E’ un ritratto discontinuo di Bush jr, più umano che politico, sobrio e caricaturale: il film segue il percorso di Bush Junior da Yale ai giacimenti petroliferi texani fino alla Casa Bianca, svelando lungo il cammino l'uomo che sarebbe diventato il 43esimo presidente degli Stati Uniti, le sue lotte, i suoi traguardi e le conseguenze delle sue decisioni sullo scacchiere mondiale.
Siamo abituati a considerare la proiezione al cinema effettuata in pellicola 35mm. Il principale tentativo di innovazione del cinema negli ultimi anni è cercare di rendere possibile la proiezione nelle sale cinematografiche dei film da supporto digitale.
Attualmente è possibile distinguere tra proiezioni che vengono effettuate con una definizione 1.3K (equivalente a 1300, numero dei pixel di proiezione su ogni pannello del videoproiettore), 1.9K e 2K. L’ultimo valore è considerato a tutti gli effetti lo standard minimo per il cinema digitale (che vede già i primi tentativi a 4K), i valori minori rientrano comunemente sotto il nome “E-Cinema”. I film vengono consegnati alle sale sotto forma di file criptati, memorizzati su hard disk o trasmessi via satellite.
Il file di un film di questo genere può variare tra i 40 e i 270 GB.
In questo contesto s’inserisce Stensen|Cinema che prosegue sulla strada del cinema contemporaneo non solo dando spazio ai film con difficoltà distributive ma anche confrontandosi con le nuove opportunità della distribuzione cinematografica. “Siamo convinti – ha spiegato Michele Crocchiola – che confrontarsi con le nuove realtà che si stanno creando per l'esercizio cinematografico sia importante per cogliere appieno questo momento di cambiamenti e anche di crisi, per poter dare le risposte adatte a mantenere vive le sale e offrire sempre nuove emozioni al nostro pubblico.
Non crediamo certo che ci sia da scrivere la parola fine per la pellicola, che anzi rimane il supporto vitale per il cinema, ma non possiamo ignorare che la sterzata verso il cinema elettronico e digitale sia sempre più impetuosa e ha raggiunto - cosa più interessante - ormai livelli di qualità molto vicini a quelli a cui siamo abituati normalmente. Siamo molto curiosi di vedere che effetto avrà questo piccolo esperimento”.