L'omaggio che il Festival ha dedicato, con grande successo di pubblico stando alle prime giornate, al duo Carné-Prevert, si conclude oggi con una tavola rotonda in programma dalle 10.00 all'Istituto Francese alla quale partecipano esperti e critici (aperta al pubblico) che analizza la felice simbiosi creativa che per un decennio ha caratterizzato il lavoro cinematografico del regista e del suo soggettista – sceneggiatore. Ma la mattina all'Istituto Francese riserva un'ulteriore occasione per scoprire il mondo Carné-Prevert, con la proiezione di Les visiteurs du soir (1942), una ambigua e inquietante favola medievale, che all'epoca lasciò sconcertato pubblico e critica ma che forse vale la pena riscoprire anche per la presenza di Arletty e Alain Cuny. Un Carné del tutto diverso, ma anche questo tutto da riscoprire, è quello che apre alle 15.30 la sezione pomeridiana dell'Odeon: Les tricheurs (1958), acuto e “realistico” ritratto del movimento giovanile che attraversava la Parigi post-esistenzialista degli anni Cinquanta, con sede nella Rive Gauche di Saint Germain des Prés, un film interpretato da giovani in carriera come Laurent Terzieff, Pascal Petit, Jean-Paul Belmondo che funge quasi da apripista al disincanto e all'anarchismo tipico della Nouvelle Vague (anche da un punto di vista strettamente cinematografico) che sarebbe esplosa da lì ad un anno.
Alle 17.45 riappare il Carné-Prevert più amato e blasonato, il mitico Quai des brumes (1938), dove ritroviamo l'attore feticcio del regista Jean Gabin nei panni di un disertore cui sfugge la vita e l'amore, incastonato nello sguardo della debuttante diciottenne, una bellissima e chiaroscurale Michèle Morgan, in sintonia con l'atmosfera nebbiosa del porto di Le Havre.
Ultima perla della retrospettiva alle 22.00 Les portes de la nuit (1946), un film praticamente inedito in Italia e quindi anch'esso tutto da riscoprire, anche perchè ci presenta un Carné diversoche si confronta con la politica, vale a dire la Parigi dell'ultima fase della guerra in preda alle brucianti lacerazioni che contrappongono partigiani e collaborazionisti.
Nel cast Pierre Brasseur e gli italo-francofoni Serge Reggiani e Yves Montand. In precedenza alle 20.00 l'ultimo film della stagione, Le voyage aux Pyrénées, dei fratelli Arnaud e Jean-Marie Larrieu, una bizzarra parabola erotico esistenziale fra le valli e i panorami della regione dei Pirenei, giostrata con eleganza e un gran senso dell'umorismo da Sabine Azema e Jean-Pierre Daroussin.