Ecosistema Urbano, giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione. L’annuale ricerca di Legambiente e dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, raccoglie sia con questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia, sia sulla base di altre fonti statistiche, informazioni su 125 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 125mila dati. I dati di questa edizione del rapporto fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno 2007.
Ci sono parecchie piacevoli sorprese che coronano con ottimi piazzamenti una crescita costante nel tempo e una palese volontà di confrontarsi e di migliorarsi: certamente la seconda, Siena, ma anche Savona (7ª), Prato (8ª) e poi Venezia (10ª), che entra di prepotenza tra le prime dieci.
Sul secondo gradino del podio si piazza dunque un capoluogo del centro Italia: Siena. La prima delle città toscane e l’unica, insieme a Belluno, a superare il 70% del punteggio realizzabile rispetto al 100% di una ipotetica città ideale. Il capoluogo toscano corona una rimonta costante iniziata dalla 20ª posizione di Ecosistema Urbano 2007, poi 6ª lo scorso anno, e lo fa confermando ottimi risultati in alcuni degli indicatori fondamentali della ricerca. Siena migliora infatti nell’inquinamento atmosferico, dove le medie dell’NO2 passano dai 37 microgrammi dello scorso anno ai 31 attuali e quelle del Pm10 che scendono da 35 microgrammi a 27, anche la percentuale di perdite nella rete idrica scende dal 26% all’attuale 22%.
La città del Palio migliora poi la percentuale di acque reflue depurate che arriva al 95% (era al 93% lo scorso anno), aumenta ancora i metri quadrati per abitante di superficie dedicati alle bici (che passano dai 3,51 della scorsa edizione ai 4,51) e quelli limitati al traffico veicolare che salgono a 30,94 metri quadrati pro capite (erano 30,79 in Ecosistema Urbano 2008) e in questo caso valgono al capoluogo toscano il primo posto nella classifica di settore. Siena conferma poi i già ottimi risultati nel trasporto pubblico dove rimane di gran lunga la prima tra le piccole città con 245 viaggi per abitante all’anno effettuati sugli autobus, così come anche nelle energie rinnovabili si conferma all’avanguardia, con il primato assoluto nel solare termico dove passa dai 2 metri quadrati installati su edifici comunali ogni 1.000 abitanti ai 9,65 dichiarati quest’anno.
Anche in questo caso però, tra le tante note positive, bisogna segnalare qualche passo falso che Siena colleziona, ad esempio, nella percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti che, pur rimanendo al di sopra del 35% minimo, scende dal 39% dello scorso anno al 38% e ciò messo insieme ad un monte di rifiuti prodotti che pur calando rimane tra i più elevati in assoluto (si attesta su i 755,5 Kg/abitante all’anno, erano 772 lo scorso anno) non fa certo un bel quadro.
Nel capoluogo toscano aumentano anche i consumi idrici (da 174 litri per abitante all’anno della passata edizione del rapporto, agli attuali 186,8) e quelli elettrici che da 1.199 kWh ad uso domestico per abitante all’anno dello scorso anno salgono oggi a 1.259 kWh.
All’ottavo posto sale Prato, altra città toscana, che corona quest’anno una lenta scalata. Prato era infatti addirittura 43ª in Ecosistema Urbano 2006, poi 26ª nell’edizione 2007 e 22ª in quella 2008. La buona prestazione di Prato è dovuta principalmente ad un generico miglioramento in quasi tutti gli indicatori della ricerca.
Il capoluogo toscano peggiora infatti solo nei consumi elettrici (dove i kWh consumati per abitante all’anno salgono dai 998 dello scorso anno ai 1.114 attuali) e nei consumi di carburante che passano da 410 Kep per abitante all’anno a 414 in questa edizione. Tutto il resto migliora o rimane invariato come, ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti che resta ferma poco sopra al 35%. I passi avanti più evidenti Prato li colleziona nell’inquinamento atmosferico dove abbatte i valori in tutti e tre gli inquinanti principali; nell’intero settore della mobilità, dal trasporto pubblico dove passa dai 46 dell’anno scorso ai 54 viaggi per abitante all’anno, alle zone limitate al traffico veicolare, che passano dai 0,13 metri quadrati pro capite agli attuali 2,16, fino ai metri di suolo complessivamente destinati alle bici che crescono dai 6,64 metri equivalenti agli attuali 11,85.
Prato poi migliora anche nei metri quadrati di verde urbano fruibile che aumentano dai 31 della passata edizione ai 34,71 attuali che valgono il terzo posto assoluto nella graduatoria di settore, così come migliora vistosamente anche nei kiloWatt installati su edifici comunali ogni 1000 abitanti di solare fotovoltaico: Prato in questo caso è seconda in Italia salendo dai 2 kW dell’anno passato agli attuali 3,23.
“Complimenti alle amministrazioni e ai cittadini di Siena e Prato per aver conquistato rispettivamente il secondo e l’ottavo posto nella graduatoria italiana, oltre a Firenze e Pisa che comunque sono tra le prime venti città italiane.
La qualità ambientale è cresciuta nella percezione dei cittadini ed è il motore del buongoverno, l’"ingrediente" essenziale della qualità urbana in generale. Su questo si misureranno sempre di più le capacità delle nostre pubbliche amministrazioni di saper rispondere concretamente ai problemi e alle criticità dei nostri centri urbani”. Così Erasmo D’Angelis, presidente della commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, commenta i risultati dell'annuale ricerca di Legambiente e dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia, in collaborazione con Il Sole 24 Ore.
“Se Siena si conferma città modello per le politiche ambientali, sul fronte urbano entra in scena anche Prato che ha compiuto un balzo in avanti – spiega D’Angelis - perché ha saputo impegnare con determinazione risorse ed energie in settori fondamentali come la qualità dell'aria, dei consumi idrici, del trasporto pubblico con nuove piste ciclabili, delle energie rinnovabili. Un impegno davvero importante per la qualità della vita dei cittadini”. “Ma la Toscana emerge anche con altre città – conclude il presidente della commissione Territorio e Ambiente – molti nostri capoluoghi di provincia, da Firenze a Pisa a Livorno, Grosseto, Arezzo, Pistoia e Lucca dimostrano la necessità di investire in materia di nuove politiche urbane e di tenere il passo con le città europee più sostenibili.
Ma questa ennesima classifica che premia la Toscana non deve però farci sedere sugli allori ma correre ancora per rendere più vivibili le nostre città. Mi auguro che anche il Governo nazionale, ancora latitante sui fronti decisivi a partire dal trasporto pubblico più ecologico come le tramvie, capisca finalmente l’importanza dell’ambiente per l’ecosistema urbano”.
“Queste classifiche servono di stimolo alle pubbliche amministrazioni per verificare e migliorare le politiche ambientali messe in atto”, sostiene l’assessore all’ambiente Maria Pia Lessi commentando la nuova classifica nazionale di Legambiente sull’ecosistema urbano, che pone Livorno al 24° posto sulle 103 città analizzate.
“ Non abbiamo usato toni trionfalistici quando Livorno era posto al 4° posto nazionale- dice l’assessore- non crediamo che questa classifica, che ci pone al 24° posto in Italia, significhi che a Livorno la qualità ambientale sia peggiorata. Infatti i parametri più qualificanti per il nostro benessere, la qualità dell’aria, dell’acqua, le politiche di gestione dei rifiuti, le politiche energetiche e l’attivazione dei processi di partecipazione, ci vedono nella fascia più alta della classifica.
Da considerare inoltre che per le prime 30 posizioni i dati sono molto compressi: basta una minima variazione in termini di decimi di punteggio per modificare la posizione. E comunque, rispetto alla media nazionale Livorno si colloca in una posizione di rilievo”. L’assessore Maria Pia Lessi entra quindi nel merito e rileva che “rimangono confermati i buoni piazzamenti nel settore rifiuti urbani, dove se da una parte aumenta la produzione procapite di rifiuti, dall’altra cresce anche la percentuale di raccolta differenziata; e registriamo anche una buona posizione per quanto riguarda l’utilizzo della carta riciclata.
Questi dati fanno sì che per quanto riguarda i rifiuti, Livorno ottenga un buon valore, mantenendo la posizione dello scorso anno”. “ Valori altrettanto buoni – rileva l’assessore - sono quelli relativi all’aria che respiriamo. Migliorano infatti gli indicatori della qualità dell’aria, come le Pm10, il biossido di azoto, il benzene, ad eccezione dell’ozono, che, come noto, dipende da condizioni climatiche e dal fatto che Livorno ha molte aree verdi e boschive”. “ Per quanto riguarda il sistema idrico- sottolinea Maria Pia Lessi- dobbiamo purtroppo evidenziare che si è verificato un errore di trasmissione dei dati da parte di Asa: anziché i dati relativi al territorio del Comune di Livorno, sono stati trasmessi a Legambiente quelli relativi all’Ato 5, riguardanti ben 33 Comuni appartenenti a tre diverse Province.
Un semplice errore che però ha prodotto, ai fini della classifica, una sostanziale retrocessione. Basti pensare che la nostra capacità di depurazione è pari al 98% e non al 68%, come risulta dalla classifica”. “ Nota dolente poi – commenta l’assessore- le politiche legate al trasporto pubblico locale, rispetto al quale tuttavia , come sottolinea lo stesso presidente di Legambiente nazionale , le colpe della staticità delle città non sempre sono da riferire ai Sindaci, ma ricadono anche sullo Stato, che investe poco sul trasporto pubblico urbano.
In ogni caso il numero dei passeggeri sui bus risulta inferiore allo scorso anno e rimane invariata l’offerta del servizio. Ma su questo fronte non tutto è negativo. Sempre sul piano del trasporto, Livorno si trova infatti collocata al 4° posto in Italia per la qualità ambientale del parco auto. Questo conferma la validità della politica degli ecoincentivi messa in atto dall’Amministrazione comunale che, come sappiamo, ha risultati diretti sulla qualità dell’aria”.