«Il comportamento del sindaco Domenici nei confronti del Governo è uguale a quello da lui adottato con i comitati contro la tramvia. Ha dimostrato di aver paura di incontrare anche un semplice cittadino perchè teme il confronto». E' quanto sostiene il consigliere Jacopo Bianchi (FI-Pdl). «Figuriamoci - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - se vuol sedersi ad un tavolo con i Ministri di centrodestra che vogliono delle vere modifiche al tracciato.
La tramvia non deve passare dal Duomo: in questo modo devasterebbe il cuore della città e la sua storia. Questa scelta politiuca della sinistra deve essere stoppata anzitutto per non distruggere i resti della città romana. Purtroppo il sindaco Domenici è egocentrico ed arrogante e non si cura minimamente delle considerazioni altrui». «Il primo cittadino - secondo Bianchi - sembra "viaggiare" su binari di una tramvia in un percorso obbligato che non prevede apposite fermate. Sotto la nostra città c'è un patrimonio nascosto, lo dimostrano i resti rinvenuti sotto il Battistero.
E questo tesoro deve essere salvaguardato. Ecco - ha concluso il consigliere di Forza Italia - perché non possono essere accettate le scelte sbagliate di una sinistra allo sbando che, con la sua politica, rischia di compromettere l'immagine del simbolo per eccellenza di Firenze nel mondo». "Non vedo come il ministro Matteoli possa bocciare il progetto della tramvia in Duomo visto che il tracciato ha ricevuto già il definitivo via libera oltre che il relativo finanziamento. Se poi il ministero non approverà il progetto revisionato, vuol dire che sarà realizzato la prima versione ovvero quella che prevede i pali e i fili anche in piazza Duomo".
Il vicesindaco Giuseppe Matulli risponde così alle dichiarazioni attribuite al ministro alle infrastrutture Altero Matteoli apparse oggi su un quotidiano cittadino. "Il progetto delle linee 2 e 3 con i tracciati e i relativi finanziamenti sono già stati approvati. Il percorso nella zona del Duomo è quello e non c'è modo di cambiarlo perché il progetto revisionato adesso in attesa del via libera del comitato tecnico del ministero delle infrastrutture non rimette in discussione il tracciato in centro rispetto al progetto definitivo".
Il vicesindaco Matulli spiega che dopo l'approvazione del progetto definitivo fu fatta la gara per l'individuazione del soggetto che avrebbe realizzato l'opera e gestito poi la rete con lo strumento del Project Financing. Per contratto era previsto che a questo il progetto potesse essere rivisto dal concessionario per introdurre eventuali miglioramenti. "Cosa che è avvenuta - precisa il vicesindaco - con modifiche proposte sia dal concessionario che dall'Amministrazione comunale. È questo progetto revisionato con una serie di migliorie, ma che non rimette in discussione il tracciato in zona Duomo, che da giugno è in attesa del parere del comitato tecnico del ministero delle infrastrutture.
I tecnici in questi mesi hanno effettuato il loro lavoro, chiedendo integrazioni e chiarimenti, tanto che dal punto di vista tecnico il parere è positivo. A questo punto manca soltanto la convocazione della seduta in cui il comitato possa esprimere formalmente il parere". E sulla possibilità concreta di blocco del progetto il vicesindaco è chiaro: "Mi sembra una possibilità molto remota. Prima di tutto perché il tracciato con il passaggio in zona Duomo è già stato approvato e finanziato da governi di diversi schieramenti, e confermato dallo stesso Berlusconi nell'ambito dell'accordo Stato-Regione Toscana del 18 aprile 2003.
Accordo che, tra l'altro, confermava i finanziamenti per le linee 2 e 3 e prometteva i fondi per i prolungamenti successivi. Quello che è adesso in attesa del via libera del comitato tecnico del ministero è il progetto revisionato che per il Duomo prende atto delle prescrizioni date dal comitato di settore del ministero dei beni culturali. E in concreto prevede l'alimentazione a batteria nella zona del Duomo, oltre alla tutela dei marciapiedi e alla pedonalizzazione dell'area. Dal punto di vista tecnico non ci sono obiezioni al progetto revisionato - precisa ancora il vicesindaco -.
Se le obiezioni sono di altra natura, si deve comunque tener presente che il ministero così facendo smentisce se stesso visto che ha già approvato i tracciati e stanziati i soldi". Per quanto riguarda invece i pareri di competenza del Ministero dei Beni Culturali, il vicesindaco Matulli sottolinea che sul progetto si è espresso il massimo organismo presente in Italia per la tutela dei beni culturali, ovvero il comitato tecnico scientifico dello stesso ministero. "Il 12 febbraio 2007 il comitato dette il parere positivo al passaggio della tramvia in piazza Duomo con alcune prescrizioni che il progetto revisionato ha accolto.
E tra queste l'eliminazione di palificazione e fili aerei per l'elettrificazione. Quindi se il progetto revisionato non viene approvato, resta valida la prima versione su cui è stato dato già a suo tempo il via libera e per il quale è già stanziato il finanziamento statale: ovvero quella che prevede i pali e i fili anche in piazza Duomo". Nell'occasione il vicesindaco traccia una breve cronistoria dei pareri espressi dagli organi di tutela del paesaggio e dei monumenti. Il 26 luglio 2000 nel corso della conferenza dei servizi, con una nota la Soprintendenza dei beni artistici e architettonici della provincia di Firenze, espresse parere favorevole al tracciato.
Il parere riguarda non solo il transito sulla direttrice Cerretani-Martelli ma anche il passaggio dietro l'abside del Duomo. La tappa successiva risale al 28 novembre 2002 quando l'Amministrazione comunale, con delibera di giunta, approvò la variante del progetto della seconda linea della tramvia Peretola-centro storico-piazza della Libertà che modificava il percorso cancellando il passaggio intorno al Duomo sostituito dal transito in via Martelli e via Cavour. Il 24 luglio 2003 il nuovo percorso viene approvato in una conferenza dei servizi, nella quale si precisava che il progetto esecutivo doveva verificare attraverso la Soprintendenza la possibilità della collocazione dei pali e degli elementi della pavimentazione di corredo nell'area prospiciente al Duomo (fatto salvo il tracciato).
Il 19 luglio 2006 la Soprintendenza chiese un parere al comitato tecnico-scientifico del ministero (in sede di conferenza dei servizi si era riservata ad un ulteriore giudizio). Ma non sul tracciato (già approvato), ma sull'individuazione del tipo di palificazione e di pavimentazione. Le ultime due tappe risalgono al febbraio dell'anno scorso. L'8 febbraio 2007 l'Amministrazione comunale incontrò Breda per definire le modalità per eliminare l'alimentazione aerea nella zona Duomo e il 12 febbraio il comitato tecnico scientifico del ministero dei Beni culturali esprime parere favorevole al passaggio della tramvia dal Duomo.
In quella sede il comitato prese atto e approvò l'eliminazione di palificazione e fili aerei e aggiunge alcune prescrizioni: pedonalizzazione, bassa velocità, niente cordoli, conservazione dei marciapiedi. Questo è lo stato dei fatti. Il progetto delle linee 2 e 3 con i relativi tracciati è già stato approvato. Non vedo come un organo statale, in questo caso un ministero, possa intervenire in un progetto nel particolare di dove un tram può o non può passare. Il suo può essere soltanto un parete tecnico sul progetto, quello relativo all'opportunità politica compete a chi amministra la città.
In ultima istanza sono i cittadini di Firenze che da 15 anni, votando sindaci nel cui programma era inserito il progetto della rete tranviaria, che hanno deciso, come è giusto che sia" conclude il vicesindaco Matulli. Ecco l'intervento di Razzanelli:«L'atteggiamento del sindaco dovrebbe preoccupare tutta la città. Negli ultimi giorni precedenti al referendum aveva accusato i promotori di infiltrazioni fasciste nell'intento di mobilitare la sinistra contro l'estrema destra cercando di riconquistare qualche voto riportando in auge l'obsoleta questione tra comunisti e fascisti, ma il disegno non gli è riuscito.
Adesso la contrarietà alla tramvia farebbe capo a circoletti massonici. Credo che queste siano affermazioni gravi e false perché al referendum contro la tramvia in piazza del Duomo e al progetto in generale si è formato uno schieramento trasversale indipendente da appartenenze politiche e non di qualsiasi tipo ed è forse questo che disturba di più il sindaco di Firenze. Se oggi spendesse qualche migliaia di euro per un sondaggio e domandasse quanti fiorentini vogliono il treno in piazza Duomo si accorgerebbe che siamo tra il 65 e il 70%.
In termini referendari, se tornassimo a votare, perderebbe il 65% contro il 35%, perché i fiorentini e le associazioni di categoria, man mano che vengono a conoscenza del progetto, si rendono conto che si tratta di una vera e propria ferrovia ancorché "leggera" che niente ha a che vedere con il tram e non risolve il problema del traffico e dell'inquinamento. Il referendum sulla tramvia non solo è stato vinto perché i referendum consultivi non hanno quorum ma il fatto politico più importante è che ha diviso per la prima volta la sinistra a Firenze e portato a disubbidire agli ordini del partito il 40% degli elettori.
Il ministro Bondi ha ragione e Bonaiuti altrettanto a fermare questa follia ed insieme a loro ci penseranno i fiorentini alle prossime elezioni amministrative del 2009». (mr)