Era stato uno dei primi ad occuparsi in Parlamento della crisi dell’apicoltura, sin dalla fine di giugno, presentando un ordine del giorno, poi recepito dal Governo, che ha portato al ripristino dei fondi per l’apicoltura.
Oggi Luca Sani – parlamentare di un territorio dove l’apicoltura ha radici solidissime – torna ad occuparsi del comparto apistico con un’interrogazione presentata in XIII Commissione agricoltura, per sollecitare il Governo a sospendere subito, in via precauzionale, l’utilizzo di fitofarmaci a base di “neonicotinoidi”, responsabili degli “apicidi” massivi della primavera.
«Oltre l’80% delle colture agricole – sottolinea Sani nell’interrogazione - dipendono dall’impollinazione effettuata dalle api, che garantiscono la rigenerazione delle flora mantenendo la biodiversità.
L’apicoltura italiana, inoltre, è un comparto produttivo rilevante nell’ambito del settore primario nazionale, che è stato riconosciuto a “valenza nazionale” e vanta numerose produzioni di miele di qualità a marchio Dop e Igp.
Tutte le associazioni di rappresentanza dei produttori hanno individuato nei “pesticidi (fitofarmaci) sistemici a base di “neonicotinoidi” – utilizzati per la concia delle sementi – la causa della moria massiva di api».
Quattro anni fa la Francia, in base al principio di precauzione; lo scorso 15 maggio la Germania, ad appena 15 giorni dalla prima segnalazione di moria di api; più recentemente la Slovenia, hanno vietato l’utilizzo di fitofarmaci a base di “neonictinoidi”, ritenendoli responsabili della morte delle api.
«Aspromiele, associazione apistica piemontese – aggiunge - ha recentemente fatto svolgere ad un laboratorio d’analisi privato un’indagine su alcune confezioni di semi di girasole, dalla quale è emersa la presenza delle molecole “imidacloprid” - principio attivo della Bayer alla base del Poncho e del Gaucho, prodotti per la concia delle sementi del mais - e “thiametoxan”, principio attivo del Cruiser della Syngenta.
Queste molecole non sono autorizzate in Italia per i semi di girasole, tanto da non essere neppure contemplate dalle etichette dei sacchetti di semi di girasole».
Dopodiché Sani chiede al ministro di «promuovere, in base al principio di precauzione, il divieto di utilizzo in agricoltura di prodotti a base di “neonictnoidi” e di sementi pretrattati con le molecole chimiche “imidacloprid” e “thiametoxan”».
Il parlamentare grossetano, inoltre, chiede «un’indagine, su base nazionale, per conoscere l’incidenza dei pesticidi sulla moria delle api verificatasi nel periodo primaverile e, in particolar modo, per accertare l’utilizzo improprio dei “neonicotnodi” impiegati per conciare semi attraverso principi attivi non autorizzati dalle normative italiane.
Se sono previste, o si intendono individuare, forme di indennizzo degli apicoltori che hanno subito una decimazione degli apiari».
Infine Sani chiede al ministro Zaia «quali concrete iniziative ha assunto o intende assumere per ripristinare il finanziamento di cui alla Legge 313 del 2004, finalizzato alla attuazione del piano programmatico per il settore apistico, oggetto di specifico O.d.G., presentato dall’interrogante e altri in Aula, accolto dal Governo in data 26/06/2008».