Firenze, 28 luglio 2008- Si è tenuto questa mattina a Firenze un seminario organizzato da Anci Toscana, con la collaborazione di ANCI Nazionale, dal titolo “Servizi Pubblici Locali fra progetto di legge regionale e normative nazionali”. E’ infatti in corso di esame, presso il Consiglio Regionale, un progetto di legge di iniziativa della Giunta, e a livello nazionale è stato emanato un Disegno di Legge Delega, di cui al momento non si conosce il testo definitivo, che punta a disciplinare la materia sul piano nazionale, illustrati rispettivamente da Germano Scarafiocca e dal vicesegretario generale ANCI Nazionale Stefania Dota.
Si tratta di un tema decisivo per l’amministrazione locale sia perché si tratta di funzioni amministrative direttamente attribuite ai comuni, sia perché spesso i comuni detengono quote di azioni delle società che gestiscono i servizi. E l’argomento ha inoltre significativi riflessi nelle relazioni con i cittadini cui vengono erogati i servizi. Alfredo De Girolamo, presidente Cispel Confservizi Toscana ha portato il punto di vista delle aziende di servizio pubblico regionale “La recente norma nazionale in materia di servizi pubblici è purtroppo l’espressione di un atteggiamento ondivago del Governo che non riesce a trovare una sintesi compiuta e utile delle diverse posizioni della maggioranza.
La legge toscana sui servizi pubblici ha avuto uno stop in Consiglio Regionale anche per questo motivo perché rischia di essere vanificata da provvedimenti nazionali. Servirà adesso anche da parte del Governo Toscano una presa di posizione affinchè i servizi pubblici possano godere di un quadro normativo che dia forza alle aggregazioni del sistema toscano dei servizi, su cui siamo in ritardo e che guardi meno alle burocrazie e più alla politica industriale.”
“Il ruolo degli enti locali non può essere solo quello di esprimere pareri consuntivi sulle società che si occupano di servizi pubblici locali – ha detto il Presidente di Anci Toscana, Alessandro Cosimi - Dobbiamo uscire da una fase di stallo in cui sembra che i comuni vivano un conflitto d’interesse: non c’è bisogno di un elemento che tracci tutti gli equilibri politici ma che disegni il quadro generale entro cui agire.
Se ai comuni si chiede di fare un passo indietro siamo d’accordo, ma dobbiamo cercare, con la nuova legge regionale, di risolvere una complessità diffusa per suscitare un nuovo dinamismo in Toscana.”
E il Sindaco di Livorno ha concluso invitando i partecipanti a non abbandonare l’attenzione sul tema: “Ovviamente si tratta di una discussione che non può esaurirsi in un solo seminario. Quello di oggi è stato uno scambio di idee utile ma serve una risposta forte anche dal livello nazionale.
Tante sono infatti le partite sul piatto: dalla diversificazione dei mercati di acqua e rifiuti, alle norme sul sistema di assimilazione, agli strumenti di pianificazione degli impianti.” Ed ha continuato: “Dobbiamo scegliere un modello di controllo ma anche un piano industriale forte, altrimenti il sistema toscano non potrà continuare a vantare gli alti livelli qualitativi ai quali siamo abituati. I comuni sono pronti a dare il loro contributo, sia come proprietari delle aziende, sia come titolari delle funzioni di regolazione e controllo, sia infine come propositori di un’idea politica di fondo che possa fare la differenza.”