Firenze - La questione della cinematografia in Toscana sarà oggetto di riflessione in sede di elaborazione del testo unico per la cultura. Così l’assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi ha risposto in Consiglio a un’interrogazione in merito all’apertura di nuove sale cinematografiche, alle attività di promozione della cultura cinematografica e alla salvaguardia delle piccole sale, presentata dai consiglieri Alessia Petraglia e Bruna Giovannini (Sinistra democratica), Mario Lupi (Verdi) e Monica Sgherri (Rifondazione Comunista).
I consiglieri avevano chiesto alla Giunta in quanto tempo si intenda superare la fase sperimentale dell’applicazione delle recenti leggi, quali azioni siano state promosse per la tutela e il recupero dei cinema storici, per la promozione della cultura cinematografica di qualità e per far vivere le piccole sale.
L’assessore Cocchi ha risposto che per gli edifici destinati a cinema non c’è una misura specifica delle politiche regionali, nè dovrebbe esserci, ma che per gli interventi si attinge ai finanziamenti previsti per le strutture culturali.
Cocchi ha poi spiegato che la Regione ha messo in campo molti interventi per la promozione della cultura cinematografica nell’ultimo biennio: attraverso la Mediateca Toscana è stato avviato un potenziamento della rete dei cinema d’essai, si sono promossi i più qualificati festival toscani, sostenute la realizzazione e la promozione di pellicole di qualità.
Alessia Petraglia ha preso atto del fatto che il vero banco di prova, per la questione cinema, sarà il futuro testo unico per la cultura, ha apprezzato il lavoro svolto dalla Regione negli ultimi anni e ha invitato la Giunta a un maggior impegno nel settore, anche attraverso il rafforzamento della Film Commission e il sostegno alla produzione indipendente.