"Il regolamento di Polizia Municipale non deve ostacolare le politiche in favore della mobilità ciclistica", questa la posizione illustrata oggi dall'associazione FIAB FirenzeInBici ONLUS di fronte alla VI commissione consiliare (mobilità e ambiente), in seduta congiunta con le commissioni II, IV e Affari Istituzionali. Nel mirino dell'associazione dei ciclisti è l'articolo 4 della proposta di nuovo regolamento della Polizia Municipale. L'articolo vieterebbe di appoggiare e legare le biciclette a qualsiasi manufatto che non siano le rastrelliere; tale comportamento oggi è consentito, a patto che la bicicletta non occupi il marciapiedi o qualsiasi altro passaggio.
Tra i "posti sosta" vietati rientrerebbero anche le transenne para-albero recentemente installate dalla Direzione Ambiente su numerosi viali, e specificamente destinate anche alla sosta bici. "Al danno si aggiunge la beffa, quando leggiamo che il nuovo regolamento prevederebbe addirittura una sanzione (da 80 a 500 euro) più che doppia rispetto a quella dovuta per il divieto di sosta di un qualsiasi veicolo." Ha esclamato Valerio Parigi, consigliere di FirenzeInBici, durante l'audizione in Palazzo Vecchio, che ha poi aggiunto: "E così risulterebbe anche poco rilevante la riduzione dei costi di rimozione, che di recente l'Amministrazione Comunale ha ridotto da 60 a 10 euro".
L'associazione FIAB FirenzeInBici ONLUS ha presentato alle commissioni consiliari un documento in cui si dimostra che è assolutamente indispensabile consentire la sosta delle bici anche al di fuori delle rastrelliere. Citando recenti indagini, il documento spiega che i posti disponibili nelle rastrelliere non arrivano a coprire il 50% del fabbisogno, e che, stante il continuo aumento del numero dei ciclisti, nemmeno massicce installazioni di nuove rastrelliere potrebbero risolvere la soluzione.
L'associazione chiede anzi che siano aumentate le opportunità di sosta per le biciclette; ad esempio, individuando un sistema per consentire la sosta anche sui marciapiedi, in tutti quei casi in cui la biciclette non siano di ostacolo ai pedoni ed alla circolazione delle persone diversamente abili.