Dagli avveniristici palazzi di Astana alle tradizionali tende tutte intorno Ulan Bator. Nel mezzo un viaggio verso oriente lungo 5mila chilometri, fra steppe senza fine e deserti di roccia e sabbia, sotto il sole cocente del giorno o nel freddo pungente della notte. Sono questi i tratti salienti del “MongoliaTour”, l’avventura in mountainbike che è scattata questa mattina, giovedì 10 luglio, con il volo dall’aeroporto romano di Fiumicino e che condurrà due ventottenni toscani, Gianluca Scafuro e Lenny Valentino Schiaretti, fino in Mongolia passando per il Kazakhstan e un piccolo lembo della Siberia russa.
Ottanta giorni di pedalate su terreni impervi, orientandosi con la quasi pensionata bussola e vecchie mappe militari risalenti al periodo dell’Unione Sovietica, portandosi dietro chili e chili di cibo liofilizzato, scorte d’acqua potabile e tutto il necessario per trascorrere le notti all’addiaccio.
Ma il “MongoliaTour” ha anche un’anima ‘verde’.
Per aggiornare con scritti, immagini e filmati il loro sito internet ed il blog messo a disposizione dalla Regione Toscana, che patrocina l’iniziativa, i due giovani originari di Grosseto utilizzeranno delle apparecchiature alimentate da batterie ricaricabili con l’energia solare catturata da pannelli flessibili di ultima generazione.
“Gran parte dei preparativi sono terminati - spiegano Scafuro e Schiaretti alla vigilia della partenza -, il materiale è stato spedito in Kazakhstan lunedì e in queste ore stiamo provando le connessioni dei telefoni satellitari e gli altri strumenti elettronici”.
L’arrivo sul territorio dell’ex gigante comunista è previsto per venerdì mattina alle 5 locali, poi, la sera, si dovrebbe svolgere un incontro con i rappresentanti diplomatici italiani, infine, sabato, il trasferimento in pullman fino al luogo dove avrà inizio l’avventura.