Firenze, 9 luglio 2008- A quanto ammontano le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche nella nostra regione e qual è la dimensione economica di ciascuna tipologia di ente?
Le risposte nel nuovo rapporto sulla Finanza locale in Toscana redatto da IRPET, presentato questa mattina.
Gli enti locali toscani nel 2006 hanno accertato complessivamente 13 miliardi di euro (-0,6% rispetto al 2004) e impegnato 12,8 miliardi di spese nette1 (-3,8% rispetto al 2004). Il rapporto IRPET osserva che la maggior parte delle risorse finanziarie di suddetti enti deriva dalle entrate correnti, nell’ambito delle quali le entrate proprie rappresentano l’81% del totale.
Sembra quindi evidente che gli enti territoriali toscani dipendono dai trasferimenti statali solo per 1/5 delle loro entrate correnti; una situazione di considerevole autonomia, dunque, che si è sostanzialmente arrestata negli ultimi anni, a causa dei blocchi imposti dal governo centrale sui principali tributi regionali e locali.
Oggi, in Toscana, rispetto al PIL regionale le entrate proprie equivalgono al 9,4% e le entrate totali raggiungono il 13,1%; le spese complessive, con il 12,9% sul PIL, evidenziano la presenza di un accreditamento complessivo pari a poco più di 200 milioni di euro.
Entrando nel dettaglio, si nota che il 70% delle entrate proprie è di competenza regionale, il 25% comunale e il 4% provinciale (la quota delle Comunità montane è trascurabile).
Così si ripartisce tra le varie amministrazioni locali l’onere fiscale (tributi e tariffe) sostenuto in media da ogni cittadino toscano, che in totale ammonta a circa 2.600 euro. La distribuzione della spesa pubblica netta, però, mette in evidenza una minor incidenza della Regione (58%) e un peso maggiore per i Comuni e le Province, rispettivamente pari al 33% e all’8%.
Osservando la composizione delle entrate proprie e delle spese nette per livello di governo negli ultimi anni + evidente quanto sia cambiata in modo significativo, con un aumento del peso percentuale della Regione a discapito degli altri enti.
Scorporando le entrate e le spese della Regione Toscana, è immediato osservare che il livello comunale è quello più importante per ogni voce considerata; meno scontate sono le dinamiche registrate nell’ultimo triennio, cioè dal 2004 al 2006. Il totale delle entrate evidenzia un decremento (da 2.295 a 1.986 euro per abitante), a cui partecipano, chi più chi meno, tutti gli Enti Locali. Sul lato della spesa, invece, l’apporto da parte dei tre livelli di governo è più diversificato: lo sforzo di contenimento delle uscite correnti nette (il valore per abitante è sceso da 1.206 a 1.127 euro) è imputabile, pressoché interamente, ai Comuni, mentre assai basso è il contributo delle Province, peraltro sostanzialmente annullato dall’aumento di spesa delle Comunità Montane; rispetto alle uscite in conto capitale nette, invece, il comportamento degli enti è più simile perché tutti hanno contribuito alla loro diminuzione, che complessivamente è stata pari a ben 200 euro per abitante (da 679 a 479 euro).
Come conclude Stefania Lorenzini, dirigente IRPET: “La stretta, subita in così pochi anni, dalle spese in conto capitale degli enti toscani dimostra che regole stringenti sui tetti alla spesa pubblica inducono i governi locali a rinunciare proprio a quella componente -gli investimenti- che invece dovrebbe essere irrinunciabile, a maggior ragione nei periodi di congiuntura sfavorevole, proprio perché capace di stimolare la ripresa economica del Paese.”