Firenze– Quattro seminari pubblici in tutta la Toscana per fare il punto sull’idea che i toscani hanno di governo del territorio, su quelli che sono i problemi e le sfide da affrontare, sulle eccellenze e sulle criticità. Si tratta di un ciclo di incontri di lavoro dal titolo “Idee e pratiche per il governo del territorio e lo sviluppo locale”, dedicato ad amministratori, tecnici e addetti ai lavori, organizzato dal Consiglio delle autonomie locali e dall’Associazione Romano Vitali, un’organizzazione che si propone di promuovere iniziative di studio, ricerca e formazione sul tema del governo del territorio.
Il ciclo di seminari si è inaugurato stamani a Firenze, nella sede del Consiglio regionale, con un primo incontro sul tema “Come governare il territorio: l’idea toscana di piano”.
Ad intervenire l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti, il presidente del Consiglio delle autonomie locali e sindaco di Prato Marco Romagnoli, la presidente dell’Inu toscana Silvia Viviani, l’assessore alla pianificazione del territorio del Comune di Firenze Gianni Biagi, il sindaco del Comune di San Giovanni Valdarno Mauro Tarchi. Al centro dell’attenzione come sta cambiando la gestione del territorio in Toscana, anche a seguito dell’introduzione di “pilastri” come la legge regionale 1 e il Pit, il piano di indirizzo territoriale della Toscana.
Se a parere di Conti è necessario riconoscere l’inadeguatezza, davanti alle nuove esigenze, dei piani regolatori ed è fondamentale puntare sulla formazione per gli amministratori, nonchè riflettere sul rapporto fra paesaggio e democrazia e sull’importanza dei percorsi concordati a vari livelli, secondo Gianni Biagi si deve essere consapevoli che il piano strutturale necessita di un altissimo valore aggiunto di rappresentanza politica, in un momento in cui la politica è molto debole, e che si stanno costruendo questi processi in un momento di grande dinamicità economica e sociale; se Marco Romagnoli ha posto l’accento sull’importanza della contrattazione, Mauro Tarchi ha ricordato che negli anni ’90 anche la Toscana è stata vittima di un’urbanistica incontrollata e che da qualche anno si assiste a una serie di tentativi per governare il territorio attraverso una maggiore pianificazione.
Per Silvia Viviani alcune delle parole chiave per il governo del territorio in Toscana sono il passaggio dal piano regolatore al piano delle regole, dall’urbanistica contrattata ai nuovi contratti per la città, statuto e strategia impostati nella forma di agenda per una nuova idea di piano pubblico. I prossimi incontri in programma saranno a Siena, il 9 luglio prossimo, sul tema “Considerazioni su identità e innovazione”; a Prato, il 19 settembre, su “Considerazioni su capitale sociale e innovazione”; il 16 ottobre, a Livorno, su “Democrazia e territorio”.
(cem)