Le piogge degli ultimi giorni e le alte temperature hanno innalzato a livello di guardia il pericolo di attacchi di peronospora, oidio e botrite sulle viti dell’area fiorentina e senese, nell’ambito di un territorio che dal Chianti arriva alle colline fiorentine, fino a Scandicci, all’empolese e alla Valdisieve. Un allarme che arriva anche dall’Arsia, che ha evidenziato la presenza di sintomi su grappolo appena allegato e su foglia in alcune aree della provincia.
“Siamo in presenza di una situazione a alto rischio – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia – e, in mancanza di interventi preventivi, si rischia di compromettere l’annata vinicola, sia per qualità che per quantità.
I nostri tecnici hanno verificato sul campo come le condizioni climatiche abbiano creato una situazione estremamente favorevole per attacchi di peronospora e oidio sulle viti della provincia fiorentina, proprio nel delicato periodo dell’allegagione. Ciò che è peggio è che sono stati evidenziati anche attacchi di botrite, la muffa grigia, sui tralci e sulle foglie, mentre di solito questi tendevano a evidenziarsi in passato solo sul grappolo in maturazione. Un effetto delle abbondanti piogge degli ultimi tempi e di temperature al di sopra dei 20 gradi e questo costituisce un grave pericolo proprio in vista della fase della maturazione del grappolo”.
A rischio tutta la provincia fiorentina e in particolare quelle aziende agricole che non hanno effettuato i trattamenti preventivi nei tempi corretti.
“Una forte pressione della peronospora è stata evidenziata nell’area di Montespertoli e Castelfiorentino, sulle colline di Scandicci e Bagno a Ripoli, oltre che nella Valdisieve, mentre la situazione sembra andar meglio nel Chianti fiorentino e senese, anche se non siamo esenti da pericoli. Particolarmente rischiosa risulta in questo periodo la presenza di botrite, di solito meno controllata in questo periodo.
Gli attacchi si sono sviluppati soprattutto nei filari dove i trattamenti preventivi non sono stati effettuati nei tempi corretti, mentre per gli altri gli attacchi dei patogeni principali sono estremamente ridotti. Bisogna anche dire che i consistenti rincari di fertilizzanti e prodotti per la prevenzione degli attacchi fungini e degli insetti hanno portato molte aziende a rivedere i trattamenti e in alcuni casi a ridurli o a variarli nelle tempistiche, esponendo a gravi rischi la produzione”.