Firenze, 13 Giugno 2008- L'arrivo della tramvia a Bagno a Ripoli è ormai nero su bianco. Oggi in Palazzo Vecchio è stato firmato dal vicesindaco Giuseppe Matulli e dal sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini un protocollo d'intesa per il prolungamento della linea 3 della tramvia fino a Bagno a Ripoli. Accordo che in concreto prevede l'avvio di una progettazione condivisa della prosecuzione della linea tranviaria e della ridefinizione del piano economico finanziario per l'attuazione del programma.
"Il completamento del sistema della tramvia dell'area fiorentina che si concretizza oggi nel prolungamento fino a Bagno a Ripoli ribadisce l'essenzialità del superamento dei confini comunali e l'unitarietà dell'area vasta - ha commentato il vicesindaco Giuseppe Matulli -. Le considerazioni da tempo espresse a livello di analisi hanno trovato una traduzione concreta in questo accordo che consentirà al sistema della tramvia di servire una zona dove forte è la domanda di mobilità". "La firma di oggi è il primo atto ufficiale e al tempo stesso il primo risultato di un lavoro iniziato l'anno scorso - ha aggiunto il sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini .
L'arrivo della tramvia a Bagno a Ripoli è importante per tutto il territorio comunale e per il capoluogo ma anche dare una risposta in termini di mobilità a chi arriva dal Valdarno e dalla Val di Sieve". "Inoltre - ha sottolineato il sindaco Bartolini - è un modo per dare una risposta anche a tanti cittadini che hanno espresso il loro assenso al progetto della tramvia nel corso del referendum virtuale che abbiamo svolto in concomitanza con quello fiorentino. Nei prossimi mesi discuteremo, attraverso un percorso di partecipazione, il tracciato della linea nella consapevolezza che sarà un lavoro più semplice di quello svolto e in corso a Firenze".
L'accordo prende il via da alcune considerazioni: prima di tutto l'importanza della creazione di un collegamento integrato tra Firenze e la valle dell'Arno in riva sinistra di cui il territorio di Bagno a Ripoli rappresenta il naturale terminale ad est. E poi la necessità di potenziare l'offerta di mobilità attraverso forme e sistemi di trasporto che garantiscano un ridotto impatto sul territorio, riducano lo smog e forniscano un servizio cadenzato con regolarità e certezza di orari. Esigenze che trovano una risposta concreta nella tramvia.
Da questo consegue la decisione di verificare in tempo brevi la fattibilità tecnico-economica del prolungamento del sistema in corso di realizzazione nel territorio di Bagno a Ripoli. In dettaglio i due enti si sono impegnati ad "avviare un percorso progettuale condiviso finalizzato alla progettazione e realizzazione del Lotto Linea 3 del Tram di Firenze nel territorio del Comune di Bagno a Ripoli, alla definizione tecnico-operativa ed amministrativa del piano economico finanziario per l'attuazione del programma".
In particolare ad "individuare un percorso ottimale che colleghi il capoluogo di Bagno a Ripoli al sistema tranviario metropolitano"; ad "avviare i necessari contatti con gli enti e le amministrazioni interessate e coinvolte, in primo luogo Provincia di Firenze e Regione Toscana, per arrivare, attraverso un Accordo di Programma, ad una intesa tecnica ed economica connessa alle scelte territoriali e di programmazione per garantire la realizzabilità dell'opera". I due comuni si sono poi impegnati a "verificare con la Ataf gli assetti attuali e futuri connessi al riordino del servizio in area metropolitana (quadrante sud-est) nel rispetto dell'obiettivo comune di potenziare l'intermodalità tra le diverse tipologie di trasporto" e "a convenire, congiuntamente con la Tram di Firenze S.p.A., le modalità tecniche e temporali per lo sviluppo delle diverse fasi di progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva) e di realizzazione, i relativi oneri e costi diretti ed indiretti, nonché gli aspetti amministrativi e giuridici per l'inserimento del progetto nella concessione in essere".
Per velocizzare l'iter e per verificare il corretto andamento di quanto stabilito dal protocollo, è stato costituito un Comitato di garanzia che entro 90 giorni dovrà elaborare una bozza preliminare di accordo di programma tra gli enti coinvolti e una relazione che elenchi i passaggi operativi, le modalità amministrative, la quantificazione dei costi con la relativa ipotesi di riparto e i tempi per la redazione dei progetti preliminari e definitivi. (mf)