(Firenze, 21 maggio )Una scelta significativa di opere del Novecento è esposta alla Galleria d’arte Moderna. Sono opere di Rosai, di Capogrossi, di De Chirico, di Morandi, di Farulli ,di Messina ,di Scatizzi e di altri importanti artisti del secolo scorso. La peculiarità che fa di “Sentieri imprevisti”,un’esposizione particolarmente intrigante è che queste opere non sono raccolte in un’unica stanza, ma appaiono all’improvviso nel percorso di galleria in una mostra installazione, che crea un’affascinante spaesamento, che induce il visitatore ad essere attivo nel cogliere le assonanze e le dissonanze delle opere con il consueto contesto.
E’ come se all’improvviso si aprissero delle brecce nel tempo, in grado di far materializzare opere novecentesche in un’altra epoca. Questo intrigante dialogo regala anche una sensazione di continuità con la storia della galleria. Le opere esposte provengono infatti dai depositi della Galleria d’arte Moderna e sono in qualche modo il prolungamento del percorso di galleria, come era già stato ipotizzato alla fine degli anni Cinquanta da Licia Collobi Ragghianti, che aveva impostato il doveroso ampliamento della Galleria d’arte moderna con la sezione delle opere novecentesche da esporsi nelle stanze della Palazzina della Meridiana.
Il progetto ampliamente documentato, purtroppo non andò in porto, ma la lettura delle piante dimostra che, se pur in modo incompleto, le collezioni novecentesche avevano tuttavia la coerenza, dovuta alla continuità della propria storia, scritta e affidata già dall’inizio del Novecento, alle scelte di una speciale Commissione, tuttora operante, che determinava con le sue opzioni il completamento e l’indirizzo delle nuove acquisizioni. Sul filo di questa continuità si intende con queste installazioni, rendere omaggio a quelle scelte coraggiose, a quei metodi prescelti per aggiornare le collezioni con esempi di arte contemporanea, e non per ultimo per rendere visibile al pubblico, anche se solo in parte, opere che per ragioni di spazio giacciono da molto tempo nei depositi.”Sentieri imprevisti” ospita l’opera novecentesca, come un’intrusa, in altre occasioni la colloca nel percorso per un’assonanza o per un netto contrasto formale, per aperture e chiusure al secolo precedente, ma soprattutto intende lasciare al visitatore l’opportunità di cogliere le inspiegabili sinergie o viceversa di coglierne la loro lontananza e la loro estraniazione.
La mostra, voluta dal personale di sorveglianza di galleria,e curata da Simonella Condemi,vuole essere la prima di una serie di incontri tra opere ed artisti, uniti dal medesimo destino di essere pensiero fondato per un’unica collezione, che possa documentare le vicende e lo sviluppo dell’arte prevalentemente toscana dalla fine del XVIII secolo alle più vicine esperienze novecentesche. La mostra, corredata da un catalogo edito da Sillabe è visitabile dal 23 maggio al 14 settembre.