Chi ha intenzione di aprire un bar, un ristorante, una macelleria, un punto di vendita diretta di prodotti alimentari o chi vuole creare una azienda agricola potrà d’ora in poi farlo immediatamente inviando al comune solo una Dichiarazione di inizio attività. Niente più 30 giorni di attesa. Basterà una semplice comunicazione anche per quegli imprenditori che intendono effettuare modifiche strutturali o impiantistiche, variare la titolarità o la ragione sociale della loro impresa alimentare riconosciuta, ad esempio quelle che provvedono alla lavorazione di pesce, carne, selvaggina, latte e uova.
Complessivamente più di 35.000 delle imprese esistenti in questi settori potranno usufruire se necessario di queste semplificazioni amministrative, oltre naturalmente alle attività ai nastri di partenza. Con una delibera che la giunta regionale ha licenziato nella sua ultima seduta su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, vengono modificati alcuni articoli e commi del decreto n. 40 che attua un regolamento europeo in materia di igiene dei prodotti alimentari e degli alimenti di origine animale.
A questa prima delibera seguiranno rapidamente decisioni analoghe per altri settori industriali di grande rilievo in Toscana, come le concerie, per arrivare infine al servizio sanitari alla persona, con semplificazioni a cui si sta lavorando nel campo della fornitura di protesi e di ausili.
“Il nostro scopo – spiega l’assessore Rossi – è quello di migliorare i servizi, eliminando almeno in parte il peso burocratico che impaccia spesso in maniera intollerabile le imprese, ostacolandone la nascita, l’attività e lo sviluppo.
Nel settore delle produzioni alimentari, che è quello da cui siamo partiti, intendiamo mantenere ed elevare gli standard di sicurezza con controlli puntuali ma anche dare più fiducia ai produttori, valorizzare le produzioni locali e “accompagnare” il sistema agricolo nella migliore applicazione dei regolamenti comunitari in tema disicurezza alimentare”.
Alle semplificazioni citate all’inizio se ne aggiungono altre. I piccoli produttori del ramo zootecnico, come ad esempio i caseifici, potranno commercializzare i loro prodotti non più solo nell’ambito del loro comune e dei comuni contermini, ma in tutta la provincia e nelle province contermini, ampliando così il raggio di vendita.
I piccoli produttori di conigli e pollame potranno commercializzare, con notevoli semplificazioni amministrative, non più fino a 500 ma fino a 10.000 capi l’anno. Nel corso di una riunione che l’assessore Enrico Rossi ha tenuto nei giorni scorsi con i vertici delle tre organizzazioni del settore agricolo, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, è stato condiviso un percorso per dare altre risposte a richieste di snellimento avanzate dagli stessi produttori. Lo strumento telematico sarà sufficiente per alcuni adempimenti che oggi devono essere accompagnati anche da un carico cartaceo, ad esempio le dichiarazioni di produzione ai fini della tracciabilità degli alimenti.
Verranno messe a punto secondo un preciso cronoprogramma linee guida per semplificare gli adempimenti e omogeneizzare i controlli relativi alle produzioni di miele, latte, carni e vegetali. Tutto il percorso sarà affiancato da circolari di chiarimento e da attività formative.
“Esprimo grande soddisfazione per quanto fatto dall’assessore Rossi in materia di semplificazione della sanità toscana, in particolare per quanto riguarda lo snellimento burocratico per le aziende e i piccoli produttori locali.
E’ stata accolta così la proposta di modifica avanzata dal gruppo del Pd la settimana scorsa per favorire una semplificazione del mercato per i piccoli caseifici locali che con questa modifica adesso potranno vendere i propri prodotti anche in tutta la provincia di residenza e nelle province contermini. Fino ad oggi potevano farlo solo nell’ambito del loro comune e dei comuni contermini”. Così un soddisfatto Nicola Danti, consigliere regionale del Pd, ha commentato la notizia della delibera della Giunta regionale in merito allo snellimento per le autorizzazioni e gli adempimenti a beneficio delle imprese e delle produzioni locali.
Il Pd con i consiglieri Nicola Danti, primo firmatario, Virgilio Simonti, Caterina Bini e Mauro Ricci aveva presentato una proposta di modifica del regolamento regionale in particolare per salvare i piccoli caseifici locali e le loro produzioni come il pecorino marzolino e pecorino toscano Dop.
“Con queste modifiche – conclude Danti – è stato fatto un passo importante per salvare, garantire e valorizzare i prodotti di nicchia della Toscana, in particolare i prodotti tipici provenienti dalle piccole produzioni locali dalle norme troppo restrittive che esistevano nella nostra Regione.
Tuttavia occorre ancora correggere le limitazioni quantitative che purtroppo, anche a causa di interpretazioni non univoche delle norme nazionali, limitano fortemente l’attività delle aziende zootecniche e dei piccoli caseifici toscani. Per questo ci impegneremo in Commissione Agricoltura, a partire dall’espressione del parere su questo regolamento, per chiedere alla Giunta Regionale un ulteriore passo in avanti in questo senso”.