Firenze, 20 Maggio 2008- All'indomani della pronuncia del Consiglio di Stato che ha bocciato le illegittime pretese economiche del Comune di Firenze nei confronti degli anziani non autosufficienti e dei loro parenti per la degenza in RSA (Residenza Sanitarie Assistenziale) (1), l'assessore Graziano Cioni -presidente della Societa' della salut - festeggia gli ultracentenari fiorentini con turbantino di spinaci e cibreo alla fiorentina. Domani mattina, infatti, 42 ultracentenari fiorentini saranno fra i 300 ospiti dell'assessore nel Salone dei Cinquecento, per festeggiare e coccolare gli anziani, "risorsa preziosa per la nostra citta'".
Ancor piu' preziosa, per l'amministrazione fiorentina, se provvede da se' a gestire la propria condizione di grave non autosufficienza, aiutando il Comune a "contenere" i costi dei ricoveri in RSA. Nel comunicato stampa di lancio dell'iniziativa, oltre a sottolineare che Firenze e' una delle citta' dove l'aspettativa di vita e' piu' alta rispetto al resto del Paese e che l'aumento di insorgenza di patologie e invalidita' pone la "questione anziani" in testa alle "priorita' degli interventi in campo sociosanitario", si evidenzia la strategia alla base delle politiche sociali del Comune di Firenze e della Societa' della Salute: prediligere la domiciliarita' dei servizi.
"Tutto bene a parole -commentano Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci, legali Aduc- se non fosse che molti anziani, e i loro congiunti, non possono far fronte ne' economicamente ne' logisticamente alle gravi condizioni di salute in cui versano i primi, e si vedono costretti a ricorrere a cliniche private a costi proibitivi (circa 3000 euro al mese).
La domiciliarita' di cui si vanta il Comune di Firenze e' in molti casi una schiavitu' e una vessazione sia per l'anziano che per i suoi parenti. I 14.150,00 euro spesi dal Comune per il pranzo nel Salone dei Cinquecento avrebbero coperto i costi di degenza in RSA per una persona per un intero anno, e forse avrebbero risparmiato a tutti noi un ipocrita teatrino fatto di applausi ai nonni".