Presso la provincia di Prato è stato raggiunto l’accordo per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria alla Galileo Vacuum Systems di Prato, società leader mondiale nella produzione di metallizzatori ad alto vuoto, nata negli anni ‘30 come “divisione” della storica Galileo ed oggi di proprietà del Gruppo Finmeccanica con una quota del 25% e da due manager affiancati da un pool di banche.
Negli ultimi mesi la situazione produttiva è peggiorata non per carenza di ordini, ma per una difficoltà a consegnare in tempo alcuni macchinari a causa di difficoltà di pagamento che ne hanno ritardato le consegne; questo fatto, unito all’aumento delle materie prime ed alla spietata concorrenza dei concorrenti (fino a sfiorare il dumping), hanno costretto la società ad aprire una procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria per 25 lavoratori a zero ore senza rotazione.
Dopo una lunga e complessa trattativa l’accordo raggiunto prevede: La diminuzione da 25 a 15 dei lavoratori coinvolti, L’introduzione di un criterio di rotazione, L’individuazione di un periodo minimo di permanenza (una settimana di lavoro minimo al mese) al lavoro per i soggetti interessati alla CIGS, L’attivazione di un percorso di formazione e riqualificazione, Servizio di out-placement attivato volontariamente dal lavoratore, Disponibilità della società alla mobilità dei lavoratori coinvolti in ambito Finmeccanica, Presentazione di un piano industriale,
Il sindacato metalmeccanici Fiom/Cgil e i delegati aziendali di Galileo Vacuum Systems giudicano positivamente tale accordo in quanto riduce notevolmente sia i lavoratori coinvolti che l’impatto su di essi; in particolare con il meccanismo della rotazione si evita che l’accesso alla Cigs si trasformi in un licenziamento rimandato dando anche la possibilità a tutti di avere un periodo minimo di lavoro.
Altro elemento degno di nota è la disponibilità della società a non opporsi alla mobilità dei lavoratori in ambito Finmeccanica, deliberazione che potrebbe rappresentare una buona soluzione alla gestione della vicenda in qualche caso. Altro condizione che caratterizza l’accordo e che riguarda il futuro di tutti i lavoratori della società è senza dubbio la presentazione del piano industriale che rappresenta la chiara volontà dell’azienda di proseguire nella propria attività con strategie di consolidamento e di rilancio.
Tutti questi temi saranno dal prossimo mese oggetto di incontri sia con la società che con le Istituzioni a partire dalla Regione per verificare l’andamento della società e fare in modo che le scelte di rilancio si concretizzino appieno.
Il previsto incontro che era stato richiesto dal Sindacato da oltre 6 mesi per capire quale piano industriale e quali prospettive dare alle lavoratrici e lavoratori di EUTELIA si è svolto ieri al Ministero per lo Sviluppo Economico (MSE).
L’azienda ha inviato pochi giorni prima dell'incontro una procedura di CIGS (cassa integrazione straordinaria) per crisi aziendale per 772 lavoratori per 12 mesi.
La Società non era rappresentata da nessuno della famiglia Landi (che detiene il pacchetto di maggioranza delle azioni) e non ha presentato nessun piano industriale degno di nota.
La società ha dichiarato che la crisi è reale e profonda e che si sarebbe materializzata soprattutto nel settore operante nelle IT, in quanto il fatturato di questo settore continua a decrescere e l’azienda è in difficoltà a retribuire i 2800 dipendenti.
Oltre alla richiesta di CIGS nei prossimi giorni l’azienda comunicherà anche la probabile chiusura di sedi ed il conseguente trasferimento dei lavoratori.
Le OO.SS. hanno ribadito la richiesta di visionare il piano industriale del 2008.
Attualmente Eutelia occupa complessivamente 2717 addetti. Per quanto riguarda le prospettive della I.T. “l'idea” sarebbe quella, a differenza del passato, di puntare sulla PMI promuovendo la piattaforma interna EOS (in sostanza la vecchia intra aziendale...sic!).
Se questa sarebbe la strategia per uscire dalla crisi, altro che perplessità sul presunto piano industriale, temiamo che dal punto di vista industriale siamo alla frutta. Se mettiamo questa grande strategia industriale insieme alla comunicazione dell’Amministratore Delegato di uscire dal mercato della Pubblica Amministrazione, è chiaro qual è la prospettiva dell’azienda, una fortissima riduzione degli occupati. In attesa della convocazione al Ministero del lavoro per discutere la crisi, le OO.SS.
e il Coordinamento avvieranno subito assemblee in tutte le sedi per preparare le prime iniziative di lotta locali e in previsione del confronto sulla CIGS, una giornata di mobilitazione nazionale con iniziativa centrale.
Per quanto riguarda la Toscana attualmente sono impiegati circa 130 lavoratori nel settore IT dei quali 20 (così come da comunicazione aziendale) saranno messi in Cassa Integrazione tra pochi giorni.
In considerazione delle affermazioni fatte dall’azienda riteniamo che la volontà di uscire dal mercato della Pubblica Amministrazione (circa 40 lavoratori sono stabilmente impiegati in contratti con la Regione Toscana e/o ASL) non rappresenti una soluzione alla crisi in quanto tutte le società del settore mantengono rapporti di collaborazione con le PA.
Inoltre la ventilata strategia per uscire dalla crisi rischia di diventare, in un territorio come quello toscano con realtà industriali atomizzate e quindi con scarsi fabbisogni di gestionali professionali, un palliativo.
La situazione quindi ci appare, anche nella nostra Regione, molto preoccupante e l’impressione è quella che queste scelte peggioreranno la situazione.