Firenze, 12 maggio 2008- Per il manifatturiero fiorentino il secondo semestre 2007 si chiude con un quadro congiunturale affaticato rispetto alle discrete performance registrate nel 2006. Pur rimanendo entro una fase ciclica favorevole, la maggior parte degli indicatori presenta valori decisamente mediocri. In pratica, dall’indagine congiunturale condotta da CNA Firenze, in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, emerge che il secondo semestre 2007 ha registrato un ulteriore e significativo arretramento in termini di prestazioni sul quale hanno inciso, non soltanto i consueti fattori stagionali, ma un generale rallentamento di carattere tendenziale.
Queste affermazioni trovano riscontro nei saldi del fatturato (+8,75% contro il + 14,75 del primo semestre 2007) e degli ordini ricevuti (+10,38% contro il +12,57 del semestre precedente). L’elemento più critico, ed al tempo stesso significativo, è rappresentato dal confronto su base annuale degli ordini ricevuti che vede allargarsi lo scostamento fra il valore registrato a dicembre 2007 (+3,83%) e quelli calcolati per i due semestri precedenti (+20,77% e +33,16%). Il permanere dell’andamento regressivo sembra dunque avvalorare la tesi di un rallentamento non solo congiunturale.
Le aspettative a breve termine (1° semestre 2008) evidenziano un saldo assai mediocre (+6,01%), molto vicino al punto di parità fra il peso delle risposte positive e quello delle risposte di segno contrario. Sulla base di queste considerazioni si può ragionevolmente azzardare l’ipotesi di un 2008 in ulteriore arretramento rispetto al tutt’altro che brillante 2007.
In merito all’utilizzo degli impianti la rilevazione, in tutta coerenza con l’analisi finora condotta, fa intravedere un leggero arretramento.
La contrazione registrata nel corso del 2° semestre 2007 è riscontrabile anche nei saldi delle variabili economico-finanziarie (riscossioni e redditività), rispetto alle quali si scorgono leggeri slittamenti dei saldi verso il basso.
In particolare, non può esser passato sotto silenzio il calo conosciuto dal saldo relativo al giudizio sulla redditività aziendale (+22,40% contro il +31,15% ed il + 35,83% dei semestri immediatamente precedenti). Per quanto attiene alla dinamica degli investimenti, il grado della propensione resta come valore discreto (il 21,86% sul totale delle imprese intervistate), anche se il saldo della tendenza flette sensibilmente fino a diventare negativo (-2,19%) per la crescita forte nelle risposte dell’opzione “in calo”.
L’aspetto più importante in materia di destinazioni degli investimenti è il ritorno a percentuale superiori alla metà delle risposte date della tradizionale voce afferente alla “produzione”.
I migliori risultati della rilevazione di metà 2007 provengono ancora una volta dalla dinamica occupazionale, dove sia la tendenza che le variazioni percentuali presentano valori positivi, anche se inferiori a quelli calcolati sei mesi prima (+1,51% contro +3,43%).
Ma ancor più importante dal punto di vista qualitativo è l’incremento significativo conosciuto dal peso dei contratti “tipici” nella composizione degli organici aziendali (da 83,03% a 85,14%).
Per quel che attiene alle strategie commerciali – per le aziende che operano in conto proprio od in regime misto -, ad una politica fattasi meno “aggressiva” sul versante dei prezzi sembrano corrispondere risultati ancora mediocri dal lato delle quantità vendute.
Sul piano settoriale occorre ricordare che i mediocri risultati rilevati a fine 2007 sono dovuti soprattutto alle discrete prestazioni della meccanica, mentre il sistema moda continua ad apparire affaticato e le lavorazioni del legno si avvitano nella spirale negativa che le caratterizza da qualche anno.
Qualche segno positivo, infine, si può riscontare in alcune sezioni dell’Artigianato Artistico come la ceramica il vetro e l’oreficeria.