C'è tanta Toscana, ed in particolare Firenze, fra le pagine di “La Tv per sport” di Pino Frisoli.
Il volume (Edizioni Tracce, 144 pagine, 10 Euro) ripercorre, tappa dopo tappa, gli intrecci occorsi fra lo sport (per lo più di casa nostra) ed il piccolo schermo (con escursioni anche oltre confine).
Ecco quindi nel luglio del 1948 Gino Bartali, “quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita” come lo canterà poi Conte, trionfare alla Grande Boucle ed irrompere nelle case di quei parigini che 'armati' del nuovo elettrodomestrico possono assistere all'arrivo in diretta dell'ultima tappa della corsa in bici più famosa al mondo.
L'11 ottobre di cinque anni più tardi, il 1953, è poi l'esordio di quella che diventerà la più longeva trasmissione tivù: la “Domenica Sportiva”.
Va in onda sul “Programma Nazionale”, poi RaiUno, ed il servizio d'apertura spetta al 2-1 di Inter-Fiorentina. Quell'anno i nerazzurri si aggiudicheranno lo scudetto con un punto di vantaggio sulla Juventus e sette sulla coppia Fiorentina-Milan.
Due mesi dopo sotto lo sguardo curioso di una giovane televisione finisce Egisto Pandolfini, originario di Lastra a Signa, che, già indossate le casacche di Fiorentina ed Empoli, gioca adesso nella Roma. A Genova si disputa Italia-Cecoslovacchia ed il match, valido per la Coppa Internazionale, seppur in via sperimentale viene trasmesso dalla tivù.
A siglare il definitivo 3-0 per gli azzurri è proprio l'attaccante toscano.
Non trascorrono due mesi che ancora Pandolfini, ancora al cospetto di nostra signora la televisione, segna il primo dei cinque gol rifilati dalla Nazionale di Piola all'Egitto nelle qualificazioni alla Coppa Rimet. Un gol 'lampo', che cade 24 secondi dopo il fischio d'inizio match dato dal signor Orn. A commentare quella gara per la tivù, assieme a Carosio e Bacarelli, c'è pure Vittorio Veltroni il padre dell'attuale segretario del PD, Walter.
Ma forse i due più interessanti episodi menzionati nel volume e legati al territorio fiorentino riguardano il Torneo di Viareggio, edizione 1976, ed il Giro di Toscana di ciclismo, anno 1978.
Nel primo Frisoli ripercorre l'esperimento che fu fatto il 24 febbraio quando la Rai decise di trasmettere in diretta ed in contemporanea, con flash ed immagini dai vari campi, quattro match dell'importante torneo giovanile di calcio (il Dukla Praga che a Sesto Fiorentino si impose sugli scozzesi dei Rangers avrebbe poi vinto la competizione davanti a Milan, Torino e Inter).
Insomma, un'anticipazione di quanto sarebbe accaduto negli anni Ottanta e Novanta con le coppe europee e l'avvento della pay-tv.
Nel secondo, invece, lo scrittore svela l'escamotage utilizzato dai tecnici Rai per avere le immagini del vittorioso arrivo al Parco delle Cascine di Giuseppe Perletto (immagini viste in differita dagli spettatori a casa). Il ciclista aveva infatti 'bruciato' i tecnici della tivù ancora intenti a riversare i servizi sulla prima parte di gara. “A quel punto il telecronista Adriano De Zan convince Perletto a risalire in bicicletta e a ripetere l'arrivo per fargli tagliare nuovamente il traguardo in solitudine davanti allo sbalordito pubblico presente, che non si rende conto del perché di tale inconsueta ripetizione”.
Ma chi è a casa, viste le immagini, s'accorge che qualcosa non quadra ed il giorno seguente l'artificio viene svelato.
Davvero tanti episodi curiosi, arricchiti da certosini riferimenti bibliografici ed interviste inedite, trovano spazio nel volume del telecronista e consulente editoriale milanese Pino Frisoli, portando anche alle luce una storia dello sport in tivù in parte diversa da quella fin qui conosciuta dal grande pubblico e meritevole di ulteriori approfondimenti. Perché, come spiega lo stesso Frisoli a Nove da Firenze: “C'è ancora molto da scoprire negli archivi Rai sulla storia della Tv e lo sport è in primo piano”.
“La Tv per sport” di Pino Frisoli
Edizioni Tracce, 144 pagine, 10 Euro
ISBN 978-88-7433-392-9
Indice
Introduzione
Capitolo primo – Gli anni del bianco e nero
Prima della televisione
Gli inizi
Juventus-Milan, la prima partita in TV
Nasce la “Domenica Sportiva”
L'Eurovisione e i Mondiali
Milano-Sanremo, ultimi 300 metri in diretta
Gronchi in ritardo a Monza
Il primo anticipo televisivo
Cortina e la caduta di Caroli
La sintesi della domenica
L'olimpiade di Roma
Il “Processo alla tappa”
Finalmente la Mondovisione
Rivera fa nascere la moviola
Carosio e il guardalinee etiope
Arriva “90° minuto”
Capitolo secondo – Dal colore alla fine del monopolio
Arriva il colore, ma solo all'estero
Monaco '72, l'illusione del colore
La partita a telecamere fisse
Svizzera e Capodistria
Il ministro Togni vieta i Mondiali a colori
Il maxischermo del Palalido
Majorca e le prime imprecazioni in diretta TV
“Tutto il calcio minuto per minuto” approda in TV
Montreal 1976, torna il colore
Italia-Inghilterra e la diretta negata
Finale Coppa Davis, il no alla telecronaca del Tg2
Genoa-Torino, anche il campionato è a colori
“Eurogol”
Perletto, l'uomo che vince due volte
Il processo del lunedì
Inter-Real Madrid, niente diretta per rispetto del pubblico pagante
Capitolo terzo – Molte TV, molto sport
Mundialito in Uruguay: fine del monopolio Rai
Assalto ai diritti del campionato
Il Mundialito di Berlusconi e la censura Rai
Canale 5 prende i diritti delle coppe e ci prova con l'Olimpiade
Italia-Germania Ovest 3-1, record assoluto di telespettatori
Coppa Intercontinentale, diretta solo in Lombardia
Tomba irrompe a Sanremo
Jugoslavia-Italia, la prima telecronaca muta
Con la Gialappa's Band si ride del calcio
Anche Berlusconi ha la diretta
Scozia-Italia tra Rai e Tele+
Il Giro d'Italia lascia la Rai
Il campionato va sulla pay-tv
Arriva la pay-per-view