L'abilità di gestire lo stress è costituita da molti aspetti. Capire cosa ci succede nei momenti di stress e qual è per noi l'aspetto che rende stressante un evento ci consente di individuare i nostri punti deboli.
Alcune professioni sono particolarmente stressanti, ed è utile riuscire a separare ed equilibrare lavoro e vita privata, e a concedersi delle pause di recupero.
Rispetto alle proprie reazioni, ci si può allenare a rilassarsi profondamente sotto stress: i training sono diversi, dal biofeedback, al training autogeno, ma tutti efficaci solo se praticati con fiducia e costanza e purché non diventino un ulteriore impegno stressante.
Il dialogo interno, cioè la voce che dentro di noi commenta, e ci commenta, incessantemente, può essere ascoltata con più attenzione: se tende a criticarci, a scoraggiarci, bisogna educarla alla fiducia e al “perdono” inteso anche come superamento ed annullamento del senso di colpa.
Il perfezionismo, la competitività, il senso di onnipotenza e il pensiero negativo non sono alleati e ci rendono molto vulnerabili, aumentando le nostre eventuali fragilità, alle minacce della vita sociale.
Le sfide quotidiane diventano assai ardue se vissute come esami di convalida del proprio essere; accettare di avere dei limiti e tollerare gli errori aiuta a vivere più serenamente.
Una buona autostima consente di non temere il giudizio negativo, proprio o altrui, ma ad accettarlo di buon grado.
Uno stile di vita improntato alla cura di sé, con l'abitudine di ricompensarsi ogni tanto, unito a delle relazioni sane, aumenta la nostra resistenza alle situazioni stressanti.
La capacità di raggiungere un profondo rilassamento è quindi, come abbiamo detto, fondamentale per prevenire e curare disturbi fisici e psicologici, evitando che diventino patologici.
Occorre imparare a rilassarsi.
Un bambino sereno che dorme è l'immagine del rilassamento; un adulto, di solito, anche quando dorme, trattiene nel corpo tensioni e contratture.
Per questo è importante ripristinare l'abilità di rilassarsi profondamente: è una terapia specifica potentissima, che consente il funzionamento naturale di corpo e mente.
A volte però il tentativo di imparare e far bene diventa un ulteriore impegno in una giornata già piena: e volersi rilassare, così come volersi addormentare a tutti i costi, è il modo migliore per non riuscirci.
La tensione nasce dal bisogno di controllo.
Bisogna accettare di non essere onnipotenti: non si può avere il controllo su tutto, e questo non è un male.
Ci si può permettere di abbandonarsi quando ci si fida del fatto che l'assenza del controllo cosciente non ci farà precipitare in una voragine, e che il nostro cuore e il nostro respiro conoscono da sé il ritmo giusto: possiamo ascoltarlo e farcene “cullare”, senza alterarlo.
Il rilassamento lascia emergere sensazioni ed emozioni che di solito sono sepolte dalla distrazione che gli impegni esterni forniscono.
Può essere utile allora un approccio graduale al rilassamento: fare semplicemente qualcosa di piacevole e di gratificante, che rappresenti il diritto di prendersi del tempo per sé.
Per ognuno è diverso: cucinare, lavorare a maglia, disegnare, nuotare, pregare o ascoltare la natura, purché ci si conceda lentezza e si lascino fluire i gesti, anziché perseguire uno scopo.
Oliviero Castellani
giovedì, 07 novembre 2024 - 18:32