Il tipico sapore del prosciutto toscano scaturisce dalla genuinità di questa terra e dalla passione della sua gente per gli ingredienti caratterizzati da qualità e semplicità. L'allevamento dei suini in toscana ha origini lontane e contadine: da una produzione strettamente familiare destinata all'autoconsumo, in cui la lavorazione assumeva quasi un carattere rituale, si è passati oggi ad allevamenti più consistenti e a centri di trasformazione artigianli e piccolo-industriali che, nel rispetto delle antiche tecniche, hanno conservato le peculiarità del Prosciutto Toscano, in cui genuinità, gusto e sapore raggiungono livelli d'eccellenza. Per tutelare l'immagine elitaria di questo tipo di allevamento e delle antiche tradizioni di lavorazione, il mondo produttivo locale ha costituito il Consorzio del Prosciutto Toscano nel 1990, a cui ha fatto seguito, sei anni dopo, il riconoscimento europeo della Denominazione di Origine Protetta. I suini vengono scelti solo se nati, allevati, ingrassati e macellati in Toscana e in altre regioni del nord e centro Italia.
Si selezionano le cosce fresche, non congelate, che possiedono le caratteristiche necessarie a garantire l'eccellenza del prodotto. Ogni singola coscia, sui cui il produttore appone una piastrina circolare in acciaio inox che mostra in rilievo la sigla P.T. (Prodotto Toscano) e la data di inizio della lavorazione, passa poi alla salatura, realizzata a secco con una profumatissima mistura di sale, pepe ed erbe aromatiche tipiche. Dopo la lunga stagionatura, i prosciutti vengono marchiati a fuoco con il contrassegno del Consorzio, garanzia di qualità. Il prosciutto toscano viene immesso al consumo oltre che intero con osso, anche disossato, in tranci o come affettato pre-confezionato.