E’ sabato 22 dicembre, pomeriggio, ed il ‘villaggio’ sembra ad un primo rapido sguardo meno affollato che in altre simili occasioni. Non ci sono in giro molti pacchi, pochi nastri filanti d’oro e d’argento.
Primo indizio che il bilancio delle famiglie quest’anno è in rosso?
Tuttavia i dati che abbiamo recuperato parlano di un’affluenza natalizia di 250mila persone; gli articoli più venduti attengono alla piccola maglieria ed agli accessori; i grandi marchi sono quelli decisamente più richiesti dal consumatore.
Parlando con delle persone che incontriamo mentre ci spostiamo di negozio in negozio scopriamo che la maggior parte di loro ha fatto acquisti per 20, 30 Euro; preferiti gli oggetti per la casa, i cosiddetti ‘pensierini’, solleticano la fantasia di chi gli acquista e di chi li riceve ma, soprattutto, incidono poco sulle ‘tasche dei primi’.
Altro indizio del momento che attraversano le famiglie?
La consolazione è che in questo periodo si rafforzeranno, se non riscopriranno, antichi legami: domani il pranzo lo si consumerà a casa con (o di) parenti e amici (anche la Coldiretti ha previsto che 9 italiani su 10 trascorreranno la festività ‘in famiglia’).
Un gruppo di ragazze ci dice che le occasioni non mancano ma anche che, per gli acquisti più importanti, attenderanno i saldi del prossimo anno.
Ormai manca poco, il via è previsto per il 7 gennaio.
L’idea, valutando che proviene da delle giovani, fa riflettere.
Se non altro i prezzi in questo outlet sono abbordabili, in altri sono sì rapportati al portafoglio… ma di provenienza estera.
P.G.
Nota della Redazione: per Telefono Blu, associazione senza scopo di lucro fondata nel 1989, pranzo e cena di Natale, cenone del 31 saranno all’insegna del risparmio: rispettivamente 10 e 7 per cento in meno del 2006.
Assenti di spicco sulle nostre tavole saranno soprattutto quei prodotti provenienti da oltre confine.
