Nella Provincia di Siena il terzo settore è un soggetto forte e radicato sul territorio, con alcuni tratti distintivi e buone potenzialità di crescita. È quanto emerge dalla lettura del rapporto presentato oggi alla Camera di Commercio di Siena nell'ambito del progetto Equal Pist, Promozione Impresa Sociale Toscana Sud. I senesi impegnati nel non profit sono 129 ogni 1000 abitanti, un numero alto che pone la città al terzo posto nella classifica nazionale (68 è la media italiana, 94 quella regionale).
Le organizzazioni non profit della provincia di Siena sono 1.460 e impegnano più di 33.000 persone. Mentre i volontari sono in diminuzione, attestandosi intorno a 30mila, cresce parecchio la fetta dei lavoratori retribuiti: +55,2% tra il 1999 e il 2001. In particolare sono cresciute sotto questo aspetto le cooperative sociali, che aumentano di 19 dipendenti in media il loro organico (+57%), passando da 26 a 45. Il 44% dei dipendenti assunti nel settore non profit provinciale è impiegato in attività di carattere socio-assistenziale, mentre tra i volontari quasi il 65% è impegnato nel settore cultura, sport e ricreazione.
Tra le realtà del terzo settore, le più numerose sono quelle nel settore cultura, sport e ricreazione (422), seguite a notevole distanza da quelle di tutela (49), socio-assistenziali (46) e sanitarie (37). Le entrate dichiarate dalle imprese non profit ammontano a ben 300 milioni di euro, una cifra considerevole che rappresenta il 64,4% dei ricavi di tutto il terzo settore dell'area vasta Toscana sud. La peculiarità della provincia senese è la forte rilevanza economica delle organizzazioni che operano per lo sviluppo economico e per la coesione sociale, che assorbono entrate rispettivamente per il 41,6% (contro una media nazionale del 6,8%) e per il 23,6% (media nazionale 3,9).
L'85,3% delle istituzioni non profit si finanzia con entrate di origine prevalentemente privata (100% per le fondazioni), mentre il restante 14,7% con fonti prevalentemente pubbliche, esemplare a tal proposito il caso delle cooperative sociali, che ricorrono al pubblico nel 60,7% dei casi. Da rilevare che solo il 12% delle organizzazioni non profit senesi ha fatto ricorso al credito, mentre il 70% non lo ha mai fatto né intende farlo, ritenendo di non averne bisogno. Questo dato può dare indicazioni rispetto all'interesse ad uno sviluppo di tipo imprenditoriale, interesse che, da specifico quesito, risulta assente nell'83,2% dei casi.
Gli strumenti che vengono ritenuti più idonei ad una crescita sono nell'ordine le competenze manageriali, la promozione sul mercato e i piani di sviluppo strategico. Scarso rilievo a tale scopo viene attribuito al bilancio sociale, che risulta redatto dal 30% delle realtà intervistate, mentre un 32% possiede certificazioni di qualità e il 27% non ha nessuno strumento specifico di gestione. Infine, si nota che la provincia di Siena presenta una leggera tendenza all'invecchiamento della popolazione.
Da ciò discenderà una probabile crescita nella domanda di servizi alla persona tipo assistenza domiciliare, socializzazione, o long term care. D'altra parte si registra un notevole aumento della presenza di stranieri (+250%, da 6 a 15mila) per cui sarà necessario predisporre servizi di prima accoglienza, di insegnamento della lingua e di integrazione in genere.