Firenze - C’è chi è interessato a David Lazzaretti, il ‘Cristo’ dell’Amiata, o al monastero camaldolese femminile di Luco di Mugello. Altri vogliono gettare uno sguardo nella camera da letto della casa fiorentina del Rinascimento o all’’oro dei poveri’, la paglia, nell’arredo liturgico tra la fine del Seicento e la fine dell’Ottocento. Per approfondire il rapporto tra istituzioni assistenziali e privati, c’è anche chi studia le balie da latte tra XVII e XX secolo. A spulciare nell’elenco dei libri dati in prestito dalla Biblioteca dell’identità toscana (Bit), non mancano le curiosità.
I titoli spaziano dalle lettere inviate da Scipione de’ Ricci, vescovo di Pistoia, a Pietro Leopoldo, fino alle carte di Antonio Cocchi, il medico della colonia inglese di Firenze nella prima metà del Settecento, primo massone d’Italia. A fare da padrona è la storia locale, con personaggi che hanno lasciato tracce significative nelle loro comunità, come il “minatore deputato” Priamo Bigiandi (1900-1961) o Renzo Remorini (1927-1998) “da operaio comunista della Piaggio di Pontedera a cittadino del mondo”.
Ma c’è anche chi vuol guardare al comune capoluogo da prospettive insolite, in “Le mille luci di Firenze”, un itinerario storico nell’illuminazione pubblica. Chi sono i lettori? Studenti, studiosi, ma anche cittadini comuni, interessati alla storia della propria famiglia, o alla strada in cui abitano oppure al circolo in cui incontrano gli amici. La memoria di una regione passa anche da qui. Per soddisfare le loro curiosità, la Biblioteca dell’identità toscana mette a disposizione un patrimonio di circa 21.000 documenti del Fondo Giorgio Mugnaini, ancora in corso di catalogazione, ai quali si aggiungono circa 5.000 volumi acquisiti dal 1971 ad oggi dalla Biblioteca del Consiglio regionale, dalla quale nel 2004 la Bit è nata.
Se questo non basta, c’è sempre la possibilità di accedere alle risorse di altre biblioteche locali, grazie al prestito interbibliotecario, o alla consulenza di archivi e centri di documentazione con i quali è in contatto. C’è anche un servizio di informazione on line. La Bit aderisce, infatti, al servizio a distanza ‘Chiedi in biblioteca’ della Regione Toscana e risponde anche direttamente alle e-mail di richieste informative. Anche queste sono le più varie: “Che cosa c’era in via Mantellini 22 a Fiesole, dov’è morto Osborn Chambers, del quale possediamo il fondo librario?”.
“Esistono commenti approfonditi sul libro ‘I minatori della Maremma’ di Cassola e Bianciardi?”, “Sto facendo una tesi sull’imprenditorialità a Lucca…. alcuni suggerimenti per iniziare”.”Ci sono monografie, articoli o siti sulla cornice narrativa nelle ‘Novelle della nonna’ di Emma Perodi?”. “Sto cercando informazioni su un attacco al porto di Piombino da parte di un sommergibile tedesco il 22 dicembre 1917”. Un punto di riferimento importante, dunque, che il Consiglio regionale mette a disposizione di tutti.