Firenze– Il sottoufficiale era ricoverato all'ospedale militare del Celio, tenuto in vita da un respiratore artificiale, dopo essere rimasto ferito gravemente nei pressi di Shindand, area di competenza italiana della missione Isaf .
“E’ dovere istituzionale, oltre che segnale di affetto, essere vicini alla famiglia di Lorenzo D’Auria, l’agente del Sismi rimasto ferito lo scorso 24 settembre in Afghanistan e morto questa mattina al policlinico militare del Celio”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, appresa la notizia della morte del maresciallo capo, ha espresso tutta la vicinanza del Consiglio regionale e sua personale: “Anche se la tragedia era purtroppo annunciata – ha aggiunto il Presidente – il nostro pensiero va a chi ogni giorno rischia la propria vita per la pace e al dolore che accompagna il sacrificio del giovane D’Auria”.
“Dall’assemblea toscana – ha concluso – giungano alla famiglia le condoglianze più sentite”.
Il sen. Achille Totaro, Commissario del Coordinamento Provinciale di An a Livorno, esprime tutto il cordoglio del Coordinamento provinciale di Livorno alla famiglia D’Auria, per la scomparsa del maresciallo capo del Sismi Lorenzo D’Auria, che pochi giorni fa era rimasto ferito durante il blitz per la sua liberazione in Afghanistan, dopochè era stato rapito. “ Esprimo il mio profondo dolore e di tutta Alleanza Nazionale per la morte di un uomo impegnato in una missione di grande valore, al servizio della sicurezza e della pace”.
“Il nostro pensiero e la nostra solidarietà va a tutti gli uomini e le donne appartenenti alle Forze Armate che ogni giorno rischiano la vita per l’impegno nelle operazioni di pace nel mondo e a difesa della sicurezza dell’Italia.”