FIRENZE – “Da San Jacopino a Peretola e ritorno. Tutte le volte che devo ritirare una raccomandata”. Questo lo sfogo di un utente esasperato che si è rivolto al Difensore civico regionale, Giorgio Morales, segnalando un “incomprensibile decisione” di Poste Italiane che, pare per ragioni aziendali di ottimizzazione gestionale e razionalizzazione dei costi, ha recentemente deciso di smistare il ritiro delle raccomandate all’ufficio di Peretola”.
“Posso capire – dichiara Morales anticipando i contenuti di una lettera inviata alla Direzione regionale Poste – che alla base di questa decisione ci siano strategie aziendali di efficienza e risparmio.
Tuttavia devo far notare che il criterio, se da una parte può risultare comprensibile, dall’altra non è del tutto giustificabile e certamente non può ricadere sulle spalle degli utenti costretti ad affrontare il traffico cittadino, contribuendo così al suo aggravamento, quando ben potrebbero recarsi a piedi a ritirare la posta inevasa secondo la logica dell’ufficio più prossimo alla propria abitazione, o quanto meno in zona”.
“Il caso – continua il Difensore civico – se oggi ha portato all’apertura di una singola pratica, investe moltissimi utenti.
Ancora una volta, devo purtroppo osservare come sia sempre più difficoltoso considerare quello postale un servizio pubblico essenziale, dal momento che l’ottimizzazione dei costi è chiaramente in conflitto con le aspettative dei cittadini a poter contare su un servizio pubblico adeguato”.
Morales, già intervenuto nei giorni scorsi su disservizi imputabili a Enel, sta operando una forte campagna di comunicazione a tutela dei diritti dei cittadini: “Il comportamento dei vari gestori sta peggiorando.
Occorre ricordare loro che sono erogatori di servizi pubblici essenziali, che hanno l’obbligo di rispettare contratti e regolamenti e che un buon rapporto con gli utenti viene prima di ogni scelta aziendale”. Alla Direzione regionale di Poste italiane, il Difensore civico chiede “una risposta urgente per valutare l’opportunità di provvedere diversamente alla distribuzione delle raccomandate” e ricorda a tutti gli utenti il “diritto/dovere di denunciare disservizi”.